L’Italia di Draghi mi piace. Non posso farci niente. … di Sergio Pizzolante

Io ho ritrovato l’orgoglio di essere italiano.
Scusate, mi dispiace, ma non posso farci niente.
Lo dico ai nostalgici di Casalino.
Intervistato e beatificato da tutti i giornalisti nostalgici di Conte.
Quelli che stavano nelle chat di Casalino e scrivevano tutto quello che gli diceva Casalino, altrimenti Casalino li teneva fuori dalle informazioni di palazzo, date in nome del popolo.
Scusate, non mi commuovo quando Casalino dice che la sua comunicazione partiva dalla verità. E che Conte era un santo. Compaesano ed erede di Padre Pio.
La comunicazione di Casalino è sempre partita dalla menzogna.
Durante la crisi l’unica comunicazione era che gli avversari, coloro che non erano d’accordo con Conte,chiedevano poltrone. Ad esempio.
Mentre Conte offriva poltrone a Ciampolillo.
Scusate, mi dispiace ma non provo dispiacere per la delusione amorosa di Scanzi. Che piange Conte.
Scusate, se Travaglio sta male, me ne farò una ragione.
Vale anche per la Gruber, per Formigli.
Se un po’ di gente, per un po’ di tempo, non avrà mostri da sbattere in prima pagina o in prima serata, mi dispiace.
Mi spiace anche per Mario Giordano, per Belpietro.
Per Di Battista. Per Vito Crimi. Mi spiace.
Ma a me questo nuovo mondo di Draghi piace.
Sergio Pizzolante