Il rapporto fra Italia e Unione europea passa inevitabilmente per tema dei migranti. Lo scontro fra Roma e Bruxelles è caratterizzato da tensioni continue sull’accoglienza e sulla redistribuzione di chi arriva in Italia dalle coste dell’Africa del Nord. E la tutela dei confini è uno dei principali punti in agenda del programma di governo e del contratto fra Lega e Movimento 5 Stelle. Soprattutto perché le elezioni europee sono in arrivo. E tutti sono consapevoli che sarà proprio l’immigrazione uno dei grandi terreni di scontro di una tornata elettorale che può decidere il destino dell’Unione europea e probabilmente anche di alcuni governi dei singoli Stati membri.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parla su Facebook delle azioni del governo. Lo fa con toni molto chiari, che arrivano dopo l’incontro con il commissario europeo Dimitris Avramopoulos. Un colloqui che è servito all’Italia per ribadire la sua linea sul fronte migratorio, in un momento con cui la rotta del Mediterraneo centrale si è ridotta sensibilmente nei numeri, mentre aumenta in maniera esponenziale il flusso della rotta occidentale verso la Spagna e quello orientale verso la Grecia e Cipro.
Ma adesso ci sono le elezioni europee. E quindi le parole di Conte hanno anche un senso internazionale. La linea anti-migranti non è solo appannaggio dei sovranisti, sembra essere questa la linea del premier. Ma è anche perfettamente consapevole che sulla questione migranti si gioca alleati di fondamentale importanza sia a livello mondiale (ovvero Donald Trump) sia a livello europeo, dove l’Europa di Visegrad e i Paesi del Mediterraneo possono essere fondamentali per andare a colpire l’asse franco-tedesco.
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