L’Italia sta emergendo come focolaio per la tecnologia?
L’Italia, si sa, rispetto agli altri paesi europei non ha mai assunto una posizione particolarmente competitiva per quanto riguarda il settore high tech. Secondo i dati raccolti da Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie e per lo sviluppo sostenibile, il contributo del nostro paese nell’alta tecnologia è ancora piuttosto marginale e sono necessari interventi ed investimenti massicci per assicurare la presenza dello stivale nelle filiere high tech.
Eppure si tratta di una sfida ancora aperta, specie se si considera che il nostro paese riesce a mantenere posizioni commercialmente attive per quel che riguarda l’ambito aerospaziale, quello dell’automazione industriale e della termomeccanica. Un piccolo balzo verso la modernità, agevolato dall’avvento delle nuove generazioni, potrebbe in effetti riuscire a sollevare le sorti del nostro paese per quanto riguarda il mondo della tecnologia.
Lascia ben sperare, inoltre, la nascita di una grande quantità di startup e piccole imprese che si impegnano nel settore dell’intrattenimento videoludico, del commercio online e di tutte quelle industries che gradualmente stanno riuscendo a ricomporre una certa offerta produttiva, abbandonando i procedimenti e le modalità di tipo tradizionale. Fatte queste considerazioni, possiamo dire che l’Italia sta emergendo come un vero focolaio per l’industria tecnologica internazionale?
Intrattenimento next-gen e casinò online
Uno dei settori in cui l’Italia si sta dimostrando particolarmente competitiva negli ultimi anni è proprio quello dell’intrattenimento. Il nostro stivale può, infatti, vantare tantissime case di sviluppo gaming e alcuni dei migliori siti di poker online. L’Italia è stata, infatti, una delle prime realtà a livello europeo a proporre corsi universitari e master per la formazione di nuovi sviluppatori e game designer.
Nel giro di qualche anno questo interesse nei confronti del settore videoludico next gen potrebbe favorire il nostro paese, portandolo presto a diventare una delle realtà più competitive a livello internazionale. Degne di menzione, inoltre, sono anche le innumerevoli startup made in Italy che si occupano di pagamenti elettronici come Scalapay o Satispay, o che offrono importanti innovazioni nel campo della medicina chirurgica e nella valorizzazione del territorio.
Realtà virtuale e metaverso
Un ottimo trampolino di slancio per le economie del nostro paese può essere fornito dalla nascente tecnologia legata alla realtà virtuale e al moderno concetto del Metaverso. La presenza in Italia di un grandissimo numero di sviluppatori gaming e di programmatori potrebbe favorire la nascita di portali fruibili attraverso i dispositivi VR. Due società del nostro paese, in particolare, hanno già avuto modo di sperimentare i possibili utilizzi di queste nuove tecnologie.
Parliamo di Softcare Studios e Weart, due startup completamente italiane che hanno realizzato alcuni progetti VR decisamente interessanti. Softcare Studios è un’attività fondata a Reggio Calabria interessata perlopiù allo sviluppo del tema della salute digitale. Ha messo a punto un’innovativa applicazione denominata “Tommy”, il cui obiettivo è quello di fornire agli utenti ospedalizzati un’alternativa gestione del dolore che non preveda l’utilizzo di medicinali.
Weart, fondata da Giovanni Spagnoletti e Guido Gioioso, ha realizzato un prodotto che mira a digitalizzare l’esperienza di realtà virtuale. L’applicazione messa a punto prende il nome di Touchdiver, e consiste in un’interfaccia che permette agli utilizzatori di vivere realistiche esperienze sensoriali all’interno di ambienti virtuali. Questo significa che, grazie a Touchdiver, è possibile impugnare un oggetto e sentirne la durezza o la fragilità, così come percepire diversi livelli di temperatura.
La rivoluzione tech dell’Italia
Un dato particolarmente rassicurante ci viene fornito dal report annuale di Atomico, società europea di venture capital con sede a Londra. All’interno del report, infatti, si evince che negli ultimi 3 anni il nostro paese ha quasi raddoppiato la propria market cap nel mercato dell’alta tecnologia europea. Pare che, soltanto nel biennio 2020-2021, l’Italia abbia fatto un enorme balzo in avanti passando da una capitalizzazione di 14 miliardi e mezzo ad una di ben 26 miliardi.
Il report, tutto sommato, fornisce informazioni positive per quanto riguarda tutto il territorio europeo. Indice, questo, del fatto che l’Europa sta vivendo una completa rivoluzione tecnologica, la quale influirà certamente tanto sul versante economico, quanto su quello sociale ed ambientale. Nel pieno di questa rivoluzione tecnologica, l’Italia è destinata a contribuire in maniera importante in ambito europeo. Al momento, infatti, lo stivale rientra pienamente tra i primi 10 paesi europei con la maggiore capitalizzazione di mercato per quel che riguarda il settore dell’alta tecnologia.
Lo scenario futuro
Complice il ricambio generazionale e un programma di investimenti ben congeniato, l’Italia può sicuramente essere considerata un vero focolaio per quanto riguarda il settore della tecnologia. Il nostro paese, infatti, è riuscito a raddoppiare la propria capitalizzazione di mercato nel giro di un anno e questo trend non sembra destinato a subire battute d’arresto nel breve periodo.
È abbastanza facile immaginare che lo stivale, in futuro, avrà un ruolo sempre meno marginale per quanto riguarda la produzione e la commercializzazione di nuove tecnologie. Ciò che è strettamente necessario, in questo momento, è l’avvento di nuove leggi che riducano la burocrazia del nostro paese e che consentano l’adozione di strumenti sempre meno legati alle modalità tradizionali, ormai (purtroppo) considerate antiquate.