
A 19 anni Victor Wembanyama guarda già tutti dall’alto. Non perché si è montato la testa, ma per quei due metri e 25 che lo fanno svettare. Il cestita francese, professionista con la squadra parigina dei Metropolitans 92, continua a crescere in centimetri e altri potrebbe aggiungerne. Ma a farne il protagonista di un lungo servizio di ESPN è soprattutto ciò che mostra sul parquet. L’emittente sportiva statunitense non esita a definirlo “il prospetto più atteso degli ultimi 20 anni dalla National Basket Association”, sottolinenado che “non si era mai visto prima” tanto interesse della pallacanestro nord americana “attorno ad un adolescente europeo”. Ad assistere agli ultimi incontri di Wembanyama c’erano osservatori di una dozzina di squadre della NBA. Con ESPN il giocatore ha parlato del suo sbarco nel basket più importante del mondo, nel prossimo Draft 2023, di cui sarà la prima scelta assoluta. Il talento francese ha sottolineato con grande consapevolezza l’eccezionalità della sua condizione di fenomeno sportivo, ma anche mediatico.
Non si è detto preoccupato per il futuro. Anzi, ha assicurato che sarà felice in qualsiasi franchigia: “Non sono preoccupato, perché non esiste una squadra sbagliata. Così come non esistono cattive franchigie. Non ci sono squadre dove non andrei a giocare volentieri”. Purché, viene da aggiungere, siano vincenti. Il ragazzo infatti ha aggiunto: “Adoro vincere e odio perdere. Voglio costruire qualcosa che venga ricordato in futuro. Ma per farlo devo concentrarmi sul presente, e costruire qualcosa giorno per giorno”.
La sua particolarità è che l’altezza non lo rende goffo e lento nei movimenti, come è stato per altri ‘giganti’ del basket. Victor, anzi, spicca per l’atleticità, è veloce di piedi, coordinato e praticamente immarcabile quando ha la palla le mani. Nato a Le Chesnay, si è trasferito nella vicina Parigi per concentrarsi sul basket quando aveva solo 14 anni. Mamma Elodie e papà Felix vegliano sulla sua vita da atleta. A cominciare dalle ore di sonno. Il preparatore assunto in questa stagione appositamente per prendersi cura di lui, Guillaume Alquier, tra i suoi compiti ha quello di controllare che siano almeno 10.
Un altro aspetto molto attenzionato sono i piedi, uno dei punti più fragili per il ruolo di ala/centro. Lo scorso ottobre ha giocato due incontri appena fuori Las Vegas, organizzati per mettere in mostra le sue qualità e quelle del collega Scoot Henderson. Nella prima Victor ha messo a segno 37 punti bombardando il canestro con tiri da tre; nell’altra ha cambiato stile, attaccando l’interno e facendo affidamento sulla sua straordinaria combinazione di altezza e sensibilità per segnarne 36. In pochi giorni, l’NBA ha acquistato i diritti sulle partite della sua squadra per trasmetterli in streaming sulle piattaforme della lega. E sono piovute offerte di sponsorizzazioni, respinte. Perché Wembanyama ora non va a cacia di soldi, vuole “rimanere concentrato solo sul gioco”, raccogliendo il consiglio di un certo LeBron James.
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