Vi propongo questo articolo, Il Riformista, di Caiazza, Presidente delle Camere Penali, su uno specifico (non) funzionamento della giustizia.
Poi vi proporrò altre cose.
Caiazza commenta una sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani. Contro l’Italia.
Noi parliamo( e facciamo bene) dei diritti umani violati e delle storture della giustizia in Ungheria e Polonia e altrove e non vediamo le storture della giustizia italiana e le violazioni dei diritti umani in Italia.
L’Italia è il Paese più sanzionato in Europa per la violazione dei diritti in materia di giustizia e libertà e rispetto dei diritti umani.
Per non aver concesso agli imputati di difendersi( Craxi caso più eclatante), per l’eccesso di carcerazione preventiva, per le condizioni delle carceri, per l’uso spropositato delle intercettazioni, per molto altro ancora.
Ma noi non lo sappiamo.
Noi ingurgitiamo sostanze obesiche tutti i giorni, guardando i Talk e leggendo giornali, che sono complici nella violazione dei diritti umani al pari di chi agisce in alcune Procure e negli apparati non eletti dello Stato. Burocrazie e Magistrature che hanno preso il sopravvento non più solo sulla politica,
ma sulla Democrazia!
Come hanno ampiamente scritto i più grandi intellettuali liberali italiani, giuristi e cattedratici, da Cassese a Panebianco, che per un Floris valgono meno di un Saviano.
Noi pensiamo di vivere in una democrazia liberale ma ci nutriamo di nozioni illiberali che hanno reso obesa la nostra mente e anoressico il nostro cuore.
Finché le cose non succedono a noi.
Caiazza qui dice che la Corte Europea è sbalordita. Perché in Italia se vieni incarcerato per Mafia o altro e poi vieni assolto ti possono comunque private di ogni tuo bene.
Per un assioma indecente, cioè, si è innocente ma può essere pericoloso!
L’avete mai sentita da qualche parte? In qualche Talk? È una cosa abnorme. Succede in Italia.
Succede che lo Stato si comporta da mafioso per dire, per dire, che combatte la Mafia.
Perché da mafioso?
Perché come la Mafia ha un codice tutto suo.
Cioè uccide in base al sospetto.
Cioè, il mafioso pensa: non ho le prove che tu non sia un mafioso devoto alla causa, ma lo sospetto, intanto ti pianto una pallottola in testa.
La Mafia inverte la presunzione di “innocenza”.
Lo Stato pure. Ti uccide per sospetto.
Mostra la faccia feroce. E quando lo Stato è feroce e cattivo e fa paura è sempre un cattivo Stato.
La democrazia non c’è.
E non vale per questo caso abnorme soltanto.
Vale quasi sempre.
Il sospetto impera.
Alimento dei nuovi imperatori e dei loro cortigiani nei Talk e sulla stampa.
Accade in Italia e noi non lo sappiamo.
Sergio Pizzolante