Omaggio migliore, per Nicolò Ghedini, non poteva esserci: questa straordinaria intervista al
Pm Sangermano, magistrato di accusa nei più delicati processi Berlusconi, insieme alla Boccassini.
Sangermano dice cose straordinariamente belle, pur dovendo rispondere a domande straordinariamente stupide.
Era, dice Sangermano, “un grandissimo signore, con una rara competenza” e la giornalista gli risponde: “lo dice perché non c’è più”….
Sangermano fa di tutto per mettere in evidenza la personalità, la professionalità, l’umanità anche, la correttezza, la competenza, di Ghedini, la giornalista fa di tutto per mettere nelle domande tutto il livore, i luoghi comuni, tutti i pregiudizi, di un racconto giornalistico e politico deformato e deformante su Nicolò e su Berlusconi, naturalmente.
I giornali e i partiti avversi hanno raccontato, per 30 anni, il mostro e l’assistente del mostro e adesso, chi ha sostenuto l’accusa in tribunale dice che l’assistente del mostro era un “signore”, dotato di grandissima competenza e aggiunge che gli mancherà “moltissimo”.
Anche sulle leggi “modificate in corso d’opera”, Sangermano dice una cosa enorme.
Di grande rispetto per le istituzioni democratiche. E dell’equilibrio dei poteri.
Io non discuto le dinamiche politiche, dice Sangermano, io “applico la legge”:straordinario.
In questa intervista c’è tutto il meglio e il peggio delle dinamiche democratiche.
Un magistrato di enorme valore, capace di riconoscerne altrettanto al suo avversario, durissimo nell’accusa, chiarissimo nel rispetto delle regole giuridiche e democratiche.
C’è poi una giornalista, politicamente organica ad una linea editoriale politica, di parte, vocata alla demolizione e alla mostrificazione dell’avversario politico, che diventa nemico mostruoso.
Una linea politica ed editoriale( quella del Corriere, in questo caso, ma vale anche per gli altri giornaloni italiani) che per distruggere il nemico ha contribuito a demolire ogni equilibrio democratico e ogni principio di umanità.
Nicolò Ghedini, andandosene, ci ha regalato questo spaccato di vita politica e democratica.
Grazie alla sua opera, alla stima che si è conquistato in vita, con le parole di un suo avversario, ci ha fatto vedere, nitidamente, il meglio e il peggio di questa nostra epoca triste.
Sergio Pizzolante