INFUOCATO il dibattito al Parlamento britannico che ha deciso l’avvio dei raid aerei della Raf contro l’Isis anche in Siria, oltre all’Iraq dove già li compie. Il risultato era abbastanza previdibile, meno previdibile dove sarebbe arrivato lo scontro nella Camera dei Comuni tra il primo ministro conservatore David Cameron e il nuovo leader dei laburisti, il ‘rosso’ Jeremy Corbyn, pacifista e contrario agli attacchi aerei. Alla fine, dopo dieci ore di dibattito, il voto è stato di 397 sì e 223 no. Fuori dall’aula una manifestazione di antimilitaristi. Poco dopo il voto due Tornado sono decollati, secondo Sky News, da una base di Cipro verso la Siria.
CAMERON aveva messo in guardia i propri deputati Tory dal votare no, allinenandosi a «Jeremy Corbyn e a un gruppo di simpatizzanti dei terroristi». a Corbyn ha detto che il governo deve «essere onesto» con l’opinione pubblica sulle potenziali conseguenze di un’azione militare in Siria, perché «aumenterà i rischi di attacchi terroristici». Poi ha fatto proprie le accuse dei russi alla Turchia, partner Nato di Londra: «Il petrolio dell’Isis viene venduto in altri Paesi, va a finire in Turchia», ha scandito chiedendo di fare luce «su quali banche siano coinvolte nel finanziamento allo Stato islamico». Non il miglior inizio per imbarcare il Paese in una nuova azione militare.
Resto del Carlino