È passata poco più di una giornata dal drammatico incidente avvenuto nella tarda serata di sabato 19 luglio nell’area artigianale di Ponte Ospedaletto, ma l’indagine sul raduno clandestino di scooteristi minorenni si fa sempre più complessa. A distanza di 72 ore, le condizioni dei due ragazzi feriti restano gravissime e le forze dell’ordine stringono il cerchio su dinamiche e responsabilità.
Il quadro clinico del 16enne coinvolto è disperato. Il giovane è ancora in coma profondo nel reparto di Rianimazione a causa di un grave trauma cranico con lesioni cerebrali. Non migliora neppure la situazione dell’amico 15enne, ricoverato in Ortopedia con fratture multiple a gambe e bacino, sotto costante osservazione medica.
Nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo a carico dell’unico maggiorenne finora identificato: l’automobilista alla guida della BMW X1 che, secondo i primi accertamenti, è entrato in collisione con i due scooter. Si tratta al momento di un’indagine per lesioni stradali gravi, coordinata dal sostituto procuratore Emanuele Daddi. Come misura cautelare automatica, è già scattato il ritiro della patente.
Gli inquirenti, intanto, continuano a ricostruire l’intera vicenda. L’attenzione si concentra sulle immagini delle telecamere di sorveglianza delle attività commerciali nella zona industriale e sui contenuti che potrebbero essere stati diffusi sui social network dai numerosi adolescenti presenti. Proprio attraverso queste fonti si spera di chiarire se la vettura sia sopraggiunta all’improvviso o se vi sia stato un concorso di responsabilità legato alle manovre pericolose messe in atto da alcuni scooteristi che stavano impennando o facendo drifting.
Il raduno non autorizzato – pubblicizzato con ogni probabilità attraverso chat e storie online – aveva attirato decine di minorenni, richiamati dal richiamo di una “sfida notturna” in un’area che, dopo il tramonto, diventa un circuito improvvisato, privo di traffico e sorveglianti. Quando è avvenuto l’impatto, nei pressi dell’intersezione tra via Berchet e via Guido Rossa, alcuni testimoni si sarebbero allontanati rapidamente, rendendo difficile l’identificazione immediata dei presenti.
I carabinieri di Longiano proseguono in queste ore l’analisi del materiale video, puntando soprattutto su telefonini e piattaforme social: qualcuno potrebbe aver immortalato l’attimo esatto dell’incidente, fornendo un elemento decisivo per chiarire una dinamica ancora avvolta da zone d’ombra.