L’ostaggio era stato ammazzato il 3 gennaio scorso, ma il video è stato diffuso solo oggi. Sondaggio choc sui siti jihadisti: come ucciderlo? Amman: ora giustizieremo i terroristi.
L’Isis ha alzato ancora il livello di crudeltà. L’esecuzione del 26enne pilota giordano Maaz al Kassasbeh è raccapricciante. In un video intitolato nella versione inglese “HealingOfTheBelieversChests” e diffuso sul canale di informazione jihadista sul Web al Furqan, l’ostaggio è chiuso in una gabbia di ferro, cosparso di una sostanza infiammabile, forse olio. Un striscia conduce le fiamme fino alla gabbia e l’uomo è bruciato vivo. Le ultimi immagini mostrano il corpo carbonizzato. La reazione del governo di Amman è stata immediata: la Giordania si prepara a giustiziare Sajida Rishawi, Ziad al-Karbouli e altri terroristi di Al Qaeda già condannati a morte, «entro poche ore». Erano loro i prigionieri che l’Isis chiedeva fossero rilasciati in cambio del pilota.
Catturato la vigilia di Natale
Al Kassasbeh, il pilota giordano di 26 anni, era stato catturato lo scorso 24 dicembre a Raqqa. Il suo F-16 impegnato a bassa quota contro le postazioni anti-aeree era precipitato, forse colpito da un missile. Poco dopo la cattura sui siti jihadisti si era tenuto un sondaggio per decidere il tipo di esecuzione. I risultati non erano mai stati resi noti ma evidentemente i militanti avevano scelto di ardere vivo l’ostaggio. Ai primi di gennaio alcune fonti vicine all’Isis e anche dell’opposizione presenti nella capitale dello Stato islamico aveva annunciato la sua uccisione, dopo un blitz fallito da parte delle forze speciali della coalizioni anti-Isis per liberarlo.
La trattativa “farsa”
La morte non era mai stata però confermata dall’Isis. La sua sorte si era intrecciata con quella di due ostaggi giapponesi in una trattativa con il governo giordano. L’Isis chiedeva il rilascio di due terroristi detenuti e condannati a morte in Giordania. Amman aveva richiesto più volte prove che il pilota fosse ancora in vita. Senza ottenere nulla.
L’uccisione dei due ostaggi giapponesi
I due giapponesi sono stati uccisi nei giorni scorsi con il procedimento solito del boia dell’Isis, Jihadi John, di origine britannica, sgozzati e decapitati. Per al Kassasbeh lo Stato islamico ha scelto un fine ancora più dolorosa, bruciato vivo. Non è chiaro quando è avvenuta l’uccisione. Alcuni analisti pensano possa risalire a un mese fa e quindi anche la trattativa con la Giordania fosse una sadica farsa. Fonti giordane, dopo la pubblicazione del video, hanno confermato che era stato ucciso il 3 gennaio.
La Stampa