L’oscurantismo degli illuminati! … di Gabriele Mangiarotti

L’abbiamo sempre detto, con coraggio e coerenza. E abbiamo dato a questa certezza anche tutto il sostegno necessario, come giudizio e come aiuto, anche economico.

E quando abbiamo raccontato quanto papa Francesco ha detto sull’aborto siamo stati sommersi da contumelie e offese.

L’aborto non è un diritto, l’aborto è un assassinio. Ricordate i titoli con cui questo nostro pensiero, questa convinzione profonda, questa elementare verità veniva proposta? L’accusa di oscurantismo, di offesa alla donna e alla sua libertà, era quanto di più comune veniva propagandato da coloro che, ancora adesso, ritengono che ogni tentativo di aiuto alle madri per portare avanti una gravidanza, seppur faticosa, sia una intromissione sulla sua libertà, qualunque poi siano le forme in cui si articola questa accusa.

E poi troviamo, su un giornale certo non di destra né della chiesa (o curia, come alcune preferirebbero dire) quello che scrive una donna famosa per le sue posizioni pubbliche (e militante nel partito radicale…).

Scrive Barbara Alberti, su L’Espresso n. 46, del 20 novembre 2022: «Gli antiabortisti dicono che l’aborto è un assassinio. Hanno ragione. Noi donne lo sappiamo bene. Ed è il più paradossale dei suicidi, la madre uccide sé. Sopprime il feto che è in lei, il germoglio, parte del suo corpo, non ancora bambino e già figlio. Essere tomba invece che culla. Non si guarisce dall’aborto. Se ne esce vive a metà. Portare un lutto segreto per sempre. Questo noi lo sappiamo. Nel millenario massacro dei nostri corpi, nel rimpianto che non dimentica. Solo le donne lo sanno.»

Se lo dice una donna di sinistra lo si può ritenere democratico e accettabile, ma se lo dice chi è considerato retrivo e reazionario, perché difende la vita dal concepimento al suo termine naturale, beh, è meglio che stia zitto, che non lo si faccia né parlare né scrivere, né tantomeno intervenire nella televisione di stato e quindi che non lo si mostri neppure, secondo la comoda censura del silenzio, così praticata da certi ambienti laicisti.

Post Scriptum: Ho appreso quanto afferma il «DECRETO DELEGATO 3 ottobre 2022 n.140» a proposito dell’IRC e mi ha stupito l’accanimento con cui i soliti «libertari» si lamentano perché i genitori non sarebbero stati informati di tale provvedimento.

Ah! Ma allora in certi casi il «consenso informato» ha valore!

Ops! Ha valore solo in certi casi, quelli stabiliti dai «liberi pensatori».

E chi non è d’accordo sarà il solito oscurantista, succube delle mene della curia che altro non pensa che a indottrinare i nostri figli, usando quei metodi «surrettizi» che solo i «democratici» possono usare!

 

Gabriele Mangiarotti

 

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