L’Ospedale di San Marino, tra le eccellenze nel mondo per lo studio dell’Ormone della crescita

L’ormone della crescita non e’ essenziale solo per lo sviluppo in eta’ infantile, ma svolge un ruolo importante nella salute dello scheletro anche in eta’ adulta.

E’ una delle scoperte piu’ eclatanti ottenute dalle dieci ricerche, tuttora in corso, che l’equipe della Cattedra di Medicina Interna dell’Universita’ di Brescia – Servizio di Endocrinologia Spedali Civili presentera’ in questi giorni al congresso nazionale della societa’ scientifica SIOMMMS, che dal 29 settembre al 2 ottobre riunisce nella citta’ lombarda oltre mille specialisti di osteoporosi, malattie dello scheletro e metabolismo osseo.

Ne ha dato notizia oggi, presentando il congresso alla stampa, il presidente Andrea Giustina, responsabile del Servizio di Endocrinologia e del Centro Osteoporosi dell’Asl bresciana. Queste ricerche, ha spiegato, sono condotte in collaborazione con vari centri di eccellenza nazionali ed internazionali, tra cui Policlinico Gemelli di Roma, St. Francis Medical Center di Hartford Connecticut, Columbia University di New York, Ospedali di Mantova e San Marino.

Secondo questi ultimi studi, uno dei protagonisti della nuova materia e’ appunto l’ormone della crescita.

Contrariamente a quanto si pensava, questo speciale ormone non e’ attivo soltanto nei bambini per alimentarne il processo di sviluppo, ma anche negli adulti e’ uno degli elementi cardine che regolano la vita dello scheletro.

Infatti, una serie di studi molecolari e cellulari, poi replicati sia su cavie che nell’uomo e pubblicati dal gruppo di Brescia sulla prestigiosa rivista scientifica americana Endocrine Reviews, hanno dimostrato che anche nell’adulto il complesso sistema endocrino regolato dall’ormone della crescita stimola il metabolismo osseo con un’azione prevalentemente anabolica. In atri termini, incita le cellule osteoblaste alla produzione di nuovo osso.

E’ stato adesso dimostrato che il difetto di produzione dell’ormone della crescita in eta’ adulta e’ all’origine della perdita di massa ossea, e quindi causa di osteoporosi con elevato rischio di fratture da fragilita’.

In tandem con il Policlinico Gemelli, i ricercatori di Brescia hanno adesso certificato che anche un ormone della crescita sintetico (ovvero ottenuto in laboratorio con la tecnica del DNA ricombinante e quindi identico a quello umano) e’ comunque efficace nel ridurre gli eventi fratturativi in questi soggetti ad alto rischio. Soggetti, cioe’, che presentano anche un deficit dell’ormone cortisolo (ed e’ assai frequente) e richiedono percio’ una terapia a base di cortisone.

ASCA