Durante qualsiasi competizione sportiva, la salute degli atleti viene considerata al primo posto delle varietà. Della tutela della salute di chi partecipa ad una competizione sportiva fa parte anche la lotta al doping. Il dottor Claudio Muccioli, Presidente del NADO San Marino, coadiuvato da 15 volontari “ chaperon”, si occupa, durante la settimana dei Giochi dei Piccoli Stati dei controlli anti-doping. Il suo staff è composto inoltre da 4 coordinatori e 4 medici della Federazione Medico Sportivo Italiana (FMSI). Muccioli spiega che “il test anti-doping viene effettuato, di norma, dopo la fine della gara sugli atleti che hanno vinto le medaglie. Al termine della competizione, all’atleta viene consegnato un cartellino rosso con la lettera A, dopo l’eventuale premiazione, accompagnato dallo chaperon si reca nell’ambulatorio dove viene sottoposto all’esame dell’urina. L’atleta in questione ha l’obbligo di presentarsi al test, in caso contrario verrà sanzionato come fosse positivo. Da quest’anno, inoltre, abbiamo introdotto una novità; un atleta può volontariamente sottoporsi all’esame per certificare un suo record”. Il primo giorno di gare sono stati effettuati controlli per 12 atleti, mentre nella seconda giornata 16 esami; per un totale di 70 controlli programmati entro la durata dell’intera manifestazione”. Molto particolare è l’assistenza dei volontari, i quali ci raccontano: “abbiamo scelto di far parte di questo gruppo, in modo da avere un contatto diretto con gli atleti. Per prepararci abbiamo seguito un corso di 2 giorni a San Marino, con due medici di Roma che hanno fanno parte dello staff anti-doping a Rio 2016. Attraverso slides e lezioni abbiamo avuto l’opportunità di apprendere da grandi professionisti del settore”.
