Lotta alla mafia: un impegno che coinvolge San Marino e Italia (l’editoriale di David Oddone)

Il quarantunesimo anniversario dell’attentato di via Isidoro Carini richiama l’attenzione dell’Italia sull’importanza di un impegno collettivo nella lotta alla mafia.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che tale sfida richiede la partecipazione di tutta la società: le istituzioni, le agenzie educative e il mondo delle associazioni.

L’attentato del 3 settembre 1982 a Palermo, in cui persero la vita il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, è un tragico ricordo di quanto il fenomeno mafioso possa minare i valori fondamentali della libertà, solidarietà e giustizia.

Dalla Chiesa, nominato Prefetto di Palermo, si distinse per la sua determinazione nel contrastare le pretese criminali di controllo sui territori. Il suo esempio rimane un monito per le attuali generazioni di coloro che ricoprono ruoli pubblici, affinché costituiscano un argine efficace contro l’illegalità, la corruzione e le infiltrazioni criminali nell’apparato amministrativo ed economico.

La lotta alla mafia richiede un impegno costante e collettivo, e la commemorazione dell’attentato di via Isidoro Carini serve da richiamo per consolidare gli sforzi in questa direzione.

La società italiana deve sentirsi coinvolta, dalla scuola al terzo settore, dalla famiglia alle istituzioni.

La cultura della legalità deve essere promossa attraverso azioni di contrasto e prevenzione, garantendo un futuro di progresso economico e sociale.

Nel frattempo, anche a San Marino, si è manifestata in concreto la volontà di combattere le infiltrazioni della criminalità organizzata.

La Commissione Antimafia ha tenuto una riunione tecnica ed organizzativa, in cui sono state analizzate le prime misure adottate in seguito all’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Grande e Generale.

Tra queste misure vi è l’istituzione di una sorta di “task force” che coinvolge tutti i soggetti responsabili della vigilanza e della repressione delle infiltrazioni malavitose.

L’importanza della lotta alla mafia è indiscutibile, e non si limita alle frontiere nazionali.

A pochi mesi dalla possibile firma dell’Accordo di Associazione con l’UE, i presidenti delle autorità europee di vigilanza finanziaria hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi di riciclaggio di denaro legati ai rapporti finanziari più stretti con paesi come Monaco, San Marino e Andorra.

Il potenziamento dei controlli e il coordinamento degli uffici diventano quindi essenziali per ribadire con forza come il Titano abbia gli anticorpi, gli strumenti, le leggi, gli uomini, per intervenire in caso di necessità.

Ammesso e non concesso che il Monte oggi possa rappresentare realmente una minaccia, meglio averlo all’interno di un sistema di regole stringenti e vincoli, in modo da poter avere ogni cosa sotto controllo, piuttosto che lasciarlo fuori, no?

Ecco perché, e lo dico col massimo rispetto, l’iniziativa dei presidenti delle autorità europee di vigilanza mi sembra inopportuna, fuori luogo, inutile, ma soprattutto molto, molto stupida.

E’ indispensabile un impegno globale nella lotta alla criminalità organizzata e una maggiore integrazione dell’Antica Repubblica con la Ue, non può che rappresentare una garanzia per il Titano stesso, ma anche per gli altri partner europei, Italia in primis.

 

David Oddone

(La Serenissima)