I soldi destinati ai profughi usati per ristrutturare la casa data a Beppe Fiorello e alla sua troupe che si trovavano a Riace per girare il film sulla vita di Mimmo Lucano
Beppe Fiorello a spese dello Stato nella casa destinata agli immigrati di Riace (guarda il video).
Sì, l’attore che avrebbe dovuto interpretare il sindaco dell’accoglienza Mimmo Lucanonella fiction (oggi sospesa) Tutto il mondo è paese finisce, a sua insaputa, tra le carte dell’inchiesta “Xenia” che, nell’ottobre del 2018 con l’arresto di Lucano, ha smantellato il “modello Riace”.
L’accoglienza, nel piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, non era destinata solo agli immigrati, ma anche agli amici e ai conoscenti dell’ex sindaco Lucano. Tutti potevano dormire e vivere gratis nelle case in uso allo Sparar e inserite nel database della Prefettura di Reggio Calabria. Case che avrebbero dovuto dare accoglienza solo ed esclusivamente ai profughi. Case ristrutturate e immobiliate con i soldi destinati all’accoglienza. Eppure, in quelle case, ha dormito anche Beppe Fiorello, insieme ad altri attori e tecnici. Tutti erano impegnati nelle riprese della fiction e quale migliore soluzione se non dormire a Riace? Casa e bottega, direbbero alcuni. D’altronde, gli hotel in quella zona di Calabria, sono pochi e malmessi. Meglio le case arredate con i soldi dello Stato. E pensare che per quella fiction, mai andata in onda, sono stati stanziati alla Picomedia/Ibla Film Rai Fiction anche dei finanziamenti pubblici. Soldi messi a disposizione dalla Regione Calabria. Soldi che sarebbero serviti per pagare le spese, anche quelle di vitto e alloggio.