Lucca, morta la donna data alle fiamme dall’ex collega: aveva fatto il nome del suo aggressore

luccaSi sono incontrati perché lui, Pasquale Russo, aveva rubato il cellulare alla sua ex, Vania Vannucchi, la donna morta dopo essere stata data alle fiamme. I due dovevano discutere di quanto accaduto, ma l’appuntamento si è mutato in tragedia. È questa l’ipotesi investigativa seguita dalla Squadra Mobile di Lucca. Pasquale Russo è stato arrestato ieri dagli agenti delle volanti per tentato omicidio, accusa mutata oggi in omicidio volontario dopo la morte della donna, deceduta stamani poco dopo le 6. Vania Vannucchi, 46 anni, era stata ricoverata ieri al centro ustionati dell’ospedale Cisanello di Pisa con ustioni estese e profonde sul 90% del corpo.

Pasquale Russo, anche lui 46enne, addetto di una cooperativa di servizi per l’ospedale lucchese, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio: continua a negare ogni responsabilità nell’accaduto, ma avrebbe un’ustione a un braccio. Ma soprattutto Vania, mentre alcuni colleghi la soccorrevano cercando di spengere le fiamme con secchi d’acqua, ha trovato la forza di dire «È stato Pasquale…». È stata la stessa donna, dunque, ad indirizzare le indagini degli uomini della questura di Lucca che dopo poco hanno rintracciato Pasquale Russo non lontano dai padiglioni dell’ospedale Campo di Marte. Portato in questura l’uomo ha negato ogni addebito, ma dopo essere stato ascoltato è stato arrestato.

«Sembrerebbe che la relazione tra Vania Vannucchi e Pasquale Russo fosse stata a tratti anche burrascosa e anche su indicazioni di alcune amiche, che la donna si fosse determinata a denunciarlo. Denuncia che poi non è stata formalizzata», ha spiegato il dirigente della squadra mobile di Lucca Silvia Cascino. I due si conoscevano proprio perchè avevano lavorato insieme all’ospedale di Lucca. L’udienza di convalida si terrà nelle prossime ore.

L’aggressione è avvenuta verso le 13, nella zona dell’obitorio dell’ex ospedale Campo di Marte di Lucca. Non è chiaro se i due si fossero dati appuntamento o se l’aggressore abbia atteso Vania che era giunta a bordo della sua auto. La donna sarebbe stata affrontata dal suo aggressore appena scesa dalla sua Fiat 500 e, dopo un alterco, le avrebbe subito gettato addosso il liquido infiammabile e poi avrebbe appiccato il fuoco. Alla donna non sarebbe rimasto altro da fare che buttarsi a terra in preda alle fiamme. Così è stata trovata dai primi soccorritori, arrivati con secchi di acqua, prima ancora dei vigili del fuoco.

Sarà fatta un’attenta analisi sui cellulari sia di Vania Vannucchi sia di Pasquale Russo. La donna proprio ieri avrebbe denunciato il furto del suo telefonino poi trovato nell’auto. Gli inquirenti ipotizzano che l’uomo lo avesse preso per trovare una scusa per un ultimo appuntamento. Sui cellulari si cercano le prove dei tentativi che Russo avrebbe fatto di riallacciare la relazione dopo la chiusura del loro rapporto, nei mesi scorsi. La donna, secondo alcune amiche, «aveva paura» ma nonostante ciò, e gli inviti delle amiche a denunciarlo per stalking, non aveva ancora trovato la forza di andare in questura.

Il pm Piero Capizzotto ha già disposto l’autopsia della donna. Russo, in carcere da ieri, ha continuato a negare ogni addebito, «non è stato collaborativo», spiega la dirigente della mobile, Silvia Cascino. Ha cercato anche di «costruirsi un alibi» per giustificare la bruciatura che ha sul braccio destro: «un incidente mentre facevo dei lavori in casa», avrebbe detto ai poliziotti.

Il Messaggero.it