Lupi alle porte di Rimini, Coldiretti accusa: “Situazione fuori controllo dopo tre attacchi a un allevamento”

L’allarme per la presenza dei lupi si fa sempre più serio alle porte di Rimini. A Covignano, un allevamento situato vicino al carcere dei Casetti ha subito tre attacchi in una sola settimana, scatenando la dura reazione di Coldiretti. L’associazione agricola denuncia una situazione ormai fuori controllo, risultato di anni di appelli inascoltati rivolti alle istituzioni.

Il presidente di Coldiretti Rimini, Guido Cardelli Masini Palazzi, ha espresso tutta la frustrazione degli agricoltori. Ha ricordato come l’associazione segnali da tempo la crescita incontrollata dei branchi e la frequenza degli attacchi, presentando documenti e richiedendo interventi concreti. Secondo il presidente, le istituzioni sono rimaste sorde, trincerandosi dietro i vincoli normativi europei senza proporre soluzioni efficaci. Il risultato, ha spiegato, è che oggi i lupi sono scesi fino a ridosso delle aree abitate, lasciando gli allevatori esasperati e le famiglie impaurite.

A porre l’accento sui danni economici è stato il direttore dell’associazione, Alessandro Corsini. Ha spiegato che un attacco genera conseguenze a lungo termine, come aborti tra gli animali, calo della produzione di latte e carne, e forte stress nel bestiame. A questi si aggiungono i costi per le recinzioni e la sorveglianza notturna, oneri che, secondo Corsini, non vengono risarciti e ricadono interamente sugli allevatori. Per questo, ha chiesto con urgenza alla Regione e al Governo di predisporre strumenti di indennizzo più adeguati e protocolli che mettano al primo posto la sicurezza.

Una riflessione amara è arrivata dal vicedirettore Giorgio Ricci. Ha fatto notare come l’emergenza sia diventata di interesse pubblico solo ora che i lupi si sono avvicinati alle case, colpendo animali da cortile e da compagnia. Ricci ha sottolineato che Coldiretti denunciava il problema da anni, quando le vittime erano considerate “solo” pecore e vitelli. Per il vicedirettore, è inaccettabile che si debba attendere il pericolo imminente per prendere coscienza della gravità della situazione.

In conclusione, Coldiretti Rimini rinnova il suo appello a tutte le istituzioni, a livello regionale e nazionale. L’associazione chiede di superare la fase del semplice monitoraggio del fenomeno per passare a una gestione attiva e responsabile del problema. L’obiettivo è duplice: tutelare il lavoro e la sopravvivenza delle aziende agricole e, al contempo, garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nelle aree rurali e periurbane.