Due sagome che si muovono con disinvoltura tra i lampioni e l’asfalto, nel cuore di Verucchio, tra Piazza Europa e via di Mezzo. Bastano pochi secondi di video, rimbalzati nelle ultime ore sui gruppi Facebook della Valmarecchia, per riaccendere una delle micce più infiammabili del territorio: la convivenza con il lupo a ridosso dei centri abitati. Se le immagini testimoniano una presenza ormai assodata vicino alle case, è sulla natura biologica e comportamentale degli animali che si è scatenata una vera e propria battaglia tra residenti, divisa tra timori per la sicurezza e difesa della specie.
Il dibattito online è deflagrato quando alcuni utenti hanno rilanciato il filmato sostenendo la tesi dell’ibridazione. Secondo questa lettura, la confidenza mostrata dagli esemplari, che appaiono a loro agio in zone illuminate e antropizzate, sarebbe indice di un incrocio con il cane domestico. A supporto di questa teoria vengono citati studi universitari che stimerebbero un’alta percentuale di ibridi nell’Appennino tosco-emiliano, definendo la situazione un “problema evidente” che giustificherebbe la paura della popolazione. “Il lupo è sacro, ma la gente ha paura”, si legge tra i commenti, invocando soluzioni rapide per un fenomeno percepito in crescita.
La replica non si è fatta attendere, trasformando la bacheca virtuale in un confronto a colpi di dati scientifici. A contestare la visione “allarmista” sono intervenuti altri cittadini, citando i monitoraggi nazionali dell’ISPRA che ridimensionano notevolmente la percentuale di ibridi sul totale della popolazione lupina italiana. Lo scontro dialettico è scivolato presto su toni accesi, specchio fedele di una polarizzazione che divide ormai l’opinione pubblica: da una parte chi vede nell’animale una minaccia fuori controllo, dall’altra chi invita alla calma e al rispetto della fauna selvatica, accusando la controparte di incompetenza in materia etologica.
Nel mezzo della disputa scientifica, emerge il “coro” variegato dei residenti. Non è mancato chi, inizialmente scettico, ha ipotizzato l’uso dell’intelligenza artificiale o messo in dubbio la datazione del filmato, salvo poi ricevere conferme sull’identificazione precisa dei luoghi e sulla recente diffusione delle immagini. Altri cittadini hanno segnalato avvistamenti anche nella vicina Torriana, descrivendo inseguimenti a caprioli nei campi, confermando come la fauna selvatica si stia spingendo sempre più a valle.
Tra ironia politica sulla gestione del territorio e pragmatismo – c’è chi ammette di temere “più i ladri in casa che i lupi in strada” – il sentimento prevalente resta quello di un’inquietudine diffusa. Molti commenti sottolineano una situazione percepita come “fuori controllo”, lamentando come il declassamento dello status di protezione del lupo in sede europea non abbia ancora prodotto effetti tangibili sulla sicurezza locale. E mentre il dibattito prosegue feroce sui social, i due esemplari continuano a passeggiare nel video virale, ignari di essere diventati, ancora una volta, il simbolo di una difficile convivenza tra uomo e natura.













