Ma perché lo Stato di San Marino dovrebbe gestire una parte dell’aeroporto di Rimini? Non farebbe meglio a curare i propri interessi in Repubblica?

E’ stato un Congresso straordinario diviso in più tranche quello di ieri. Tema unico: l’aeroporto Federico Fellini. Una riunione dell’esecutivo che non deve essere comunque stato semplice considerate le oltre tre ore che è durato.

Alla fine bocche cucite anche se qualche smagliatura tra un punto e l’altro è uscita. Ricostruendo è saltato fuori che la preoccupazione maggiore è quella della cancellazione prevista per fine anno delle Province. Nella riorganizzazione c’è pure Rimini, quindi occorrerà nella programmazione tener conto di qualche mutamento che potrebbero subire gli accordi.

E’ stato riferito da un congressista: “Non dovrebbero esserci, ma un pizzico di cautela meglio averlo sempre presente”. Dunque aeroporto come se nulla dovesse o potesse mutare da qui a qualche mese.

Il problema dunque è come organizzarsi per la gestione del sedime (l’area) aeroportuale assegnato a San Marino. 

Non è una cosa semplice se in Congresso si è parlato a lungo di come utilizzare al meglio l’ampia area assegnata alla Repubblica.

L’area è, diciamo, pubblica ma San Marino sta studiando come coinvolgere risorse private per un più idoneo utilizzo delle risorse economiche che dovranno essere reperite. Insomma, che attività i privati po- tranno attivare nel misto pubblico-privato in fieri: potrebbe andare a cozzare con l’accordo con l’Italia.

Ed è, appunto, anche su quale e quanta libertà di azione potranno avere i privati, appunto, nel gestire porzioni dell’area e quali i concreti obiettivi che saranno loro permessi.

Probabilmente il segretario Industria Marco Arzilli ha già sul tavolo proposte ad hoc, ma ancora non è dato sapere se conformi al mandato avuto dall’Italia e in linea anche con le disavventure giudiziarie cui la vecchia società è stata coinvolta ultimamente. Tutto questo forse perché il segretario è preso dall’inaugurazione dell’Incubatoio di Rovereta e dalla curiosità su quanti sammarinesi, lunedì sera, andranno a visitarlo. 

La Tribuna