UNA BELLA storia di Natale che ha come protagonista un padre, di professione autista, che trova 43mila euro sotto alla propria macchina e li riconsegna di persona al commerciante di preziosi che ha smarrito il portafogli. E non vuole niente in cambio, malgrado l’offerta in denaro che gli viene fatta durante la restituzione, come ricompensa. Un happy ending per il negoziante che li aveva persi e per la coscienza di Luigi Tidei, il 40enne di Comunanza che l’altro giorno si è accorto del borsello abbandonato nel parcheggio del Cuore Adriatico di Civitanova.
LA ‘favola’ è andata così. Nell’ora buca Luigi decide di fare un giro al centro commerciale, ma mentre parcheggia, proprio sotto alla sua auto, trova un portafogli. D’istinto lo apre e vede che dentro ci sono tante banconote da 500 euro e un foglietto con su scritta la cifra «43mila». C’è anche la carta d’identità del proprietario. Non ci pensa nemmeno un attimo e riparte a tutta velocità per portarglieli a casa.
«Non mi è balenata proprio in testa l’ipotesi di tenermi quei 43mila euro – racconta il protagonista -. Sono andato a restituirli a 200 all’ora sia per tranquillizzare il proprietario sia per me stesso e la mia famiglia. Quei soldi erano come un peso, qualcosa che io non sono abituato a tenere. La maggior parte delle persone, il 99,8% l’indomani mi hanno preso per ‘fesso’, i più mi hanno detto che avrei potuto fare finta di niente e tornare a casa con le tasche piene. Ma è una situazione da vivere, bisogna passarci. Non me lo sarei perdonato: sono molto cattolico e, pur trattandosi di una cifra importante, non cambia la vita. Alla resa dei conti, quando passiamo dalla ‘altra parte’, non ci portiamo dietro i soldi, ma le azioni che facciamo sì. E le buone azioni restano. Mia moglie e i miei tre figli la pensano come me e mi hanno sostenuto. Francamente penso che chi è arrivato prima di me non si è accorto del borsello perché bastava scendere dall’auto per ritrovarselo sotto i piedi».
TIDEI non ha svelato il nome del proprietario civitanovese del portafogli, il quale preferisce restare nell’anonimato. «Quando lui e la moglie hanno aperto la porta e mi hanno trovato col portafogli in mano sono scoppiati in lacrime – continua -. Un pianto di sollievo e riconoscenza, che è bastato più di mille parole. Non credo che se non fosse stato Natale mi sarei comportato diversamente. E ho rifiutato i soldi che hanno voluto offrirmi». Ha accettato un caffè, se l’è bevuto con loro, e la coscienza pulita, ed è tornato dai suoi tesori, la moglie e i figli.
Resto del Carlino