Mafia: amministrazione giudiziaria per due imprese a Palermo

(ANSA) – PALERMO, 08 NOV – Sono in amministrazione
giudiziaria per un anno due società di Francesco Paolo Bagnasco,
imprenditore palermitano di 45 anni, finito in un indagine della
Dda e accusato di avere chiesto e ottenuto dai vertici mafiosi
del mandamento di Pagliarelli, il pestaggio dei responsabili di
due rapine subite in due negozi della catena. Il provvedimento è
della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su
richiesta della Procura, ed eseguito dai finanzieri del comando
provinciale di Palermo nei confronti delle società Bagnasco Srl,
con sede a Palermo, in via Altofonte 73, che opera nel settore
del commercio al dettaglio di saponi e detersivi, e Serena
distribuzione srl, con sede a Palermo, in via Ernesto Basile
104, anche questa impresa svolge attività “commercio al
dettaglio di saponi e detersivi”. Le due aziende leader nel
capoluogo nella vendita all’ingrosso e al dettaglio di detersivi
e prodotti per l’igiene hanno con una rete commerciale di 10
punti vendita a Palermo, un valore stimato in circa 18 milioni
di euro. Gli accertamenti economico patrimoniali, svolti dai
finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di
Palermo – Gico in seguito all’arresto dell’imprenditore,
avrebbero evidenziato che le attività economiche, finite in
amministrazione giudiziaria, sarebbero state permeabili a
condizionamenti da parte dell’organizzazione criminale. Secondo
le indagini l’imprenditore palermitano avrebbe assunto familiari
di esponenti di Cosa nostra; avrebbe messo a disposizione i
locali aziendali per riunioni riservate tra “uomini d’onore”;
pagato somme di denaro a beneficio di una società riconducibile
di fatto all’ultimo reggente del mandamento di Pagliarelli;
affittato immobili commerciali di proprietà di soggetti “organici” o “vicini” a contesti criminali. “Lo scopo del
provvedimento preventivo dell’”amministrazione giudiziaria” mira
proprio al risanamento delle aziende – spiegano i finanzieri in
una nota – sottoposte all’influenza di organizzazioni criminali
al fine di operare una bonifica delle stesse e recuperarle
all’economia legale, rescindendo ogni tipo di contiguità con
ambienti mafiosi”. (ANSA).
   


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