Venerdì prossimo è stato convocato d’urgenza il Consiglio Giudiziario (seduta plenaria) per affrontare il tema e definire fra mondo della politica presente nella Commissione Affari di Giustizia e magistrati, una strategia comune che possa far fronte alla situazione di emergenza che si è determinata. La legge attribuisce al Consiglio Giudiziario funzioni di rappresentanza e di garanzia dell’ordine giudiziario e la sua convocazione viene fatta dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti di loro iniziativa o su richiesta del Segretario di Stato per la Giustizia o del Magistrato dirigente o di almeno un terzo dei componenti. La convocazione della seduta di venerdì è dovuta all’iniziativa del Magistrato dirigente.
Pare che fra il Tribunale e la Segreteria alla Giustizia sia intercorsa documentazione sulla materia che, sebbene mantenuta nel più stretto riserbo, ha ricompreso sia il filone di indagine aperto a San Marino che quello del riminese. La mina era quindi vagante da tempo ed è esplosa. Ora l’autorevolezza del Tribunale sta vacillando sotto il peso di un’inchiesta che tutti si augurano possa concludersi al più presto, ma che, essendo giunta in Procura, non riguarda più solo la Guardia di Finanza. Di mine non ancora esplose quindi potrebbero essercene altre ed è per questo motivo che gli organi dello Stato si sono attivati per cercare di contenere i danni e recuperare la situazione.
La tribuna