Mali. Strage all’hotel degli stranieri

Malian soldiers display grenades and other supplies they said belonged to jihadists in front of the Radisson hotel in Bamako, Mali, November 20, 2015. REUTERS/Joe Penney
STAVOLTA i morti sono ventisette. I terroristi sono entrati in azione alle 7 del mattino. Hanno assaltato il Radisson Blu, l’hotel degli occidentali di Bamako, la capitale del Mali. Obiettivo: uccidere altri francesi. Dopo undici ore di azione, nella quale hanno preso in ostaggio 123 clienti provenienti da Algeria, Germania, Belgio, Canada, Cina, Costa d’Avorio, Guinea, Spagna, Stati Uniti, Francia, India, Marocco, Russia, Senegal e Turchia e 13 impiegati dell’albergo, i terroristi – tre secondo alcune fonti, ben tredici secondo altre – sono tutti morti. Le forze di sicurezza maliane hanno condotto due blitz, uno alle 10.30 che ha liberato una cinquantina di ostaggi (mentre 30 sono fuggiti da soli a piccoli gruppi) e uno attorno alle 14 ora locale, nel quale sono stati assistiti anche da un plotone di forze speciali francesi giunte da Ouagadougou, nel Burkina Faso. Un piccolo gruppo militari americani presenti non sarebbe invece intervenuto. Alle 16 ore locali i terroristi non avevano più il controllo di ostaggi e gli ultimo sono stati eliminati due ore dopo. Tutto è finito prima che nel Mali arrivassero 50 uomini del 

Groupe d’intervention de la gendarmerie nationale, inviati da Parigi. Dietro di loro i terroristi hanno lasciato una scia di sangue, almeno 27 vittime e 6 feriti, di cui uno grave. Ma come ha detto a Tf1 il ministro della difesa francese JeanYves Le Drien «al momento non risulta vittime francesi». Morto invece, un belga. Si tratta di Geoffrey Dieudonne, funzionario del Parlamento vallone-francofono. A tarda sera il Dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere che fra le vittime c’è anche un cittadino statunitense.

DA QUELLO che si sa i francesi erano 17 – tra cui 12 membri di un equipaggio di Air France – venti gli indiani, dieci i cinesi,sette gli algerini, due i tedeschi, quattro i belgi, sette i turchi (un equipaggio della Turkish Airlines) e parecchi africani di varie nazionalità. Nell’hotel non c’era nessun italiano. In un primo momento sembrava che i cittadini americani fossero sei, ma il Pentagono ha poi detto all’agenzia Reuters che «22 dipendenti del Dipartimento alla Difesa americano, militari e civili, sono stati tratti in salvo». I cittadini americani messi in salvo «con l’aiuto delle forze speciali Usa» sarebbero invece «una decina». Secondo alcune fonti i terroristi, che sono entrati nell’hotel sparando e gridando «Allah akbar», hanno liberato alcuni degli ostaggi dopo aver chiesto se sapevano recitare versetti del Corano. Non si sa ancora chi siano gli attentatori. Uno degli ostaggi, il cantante guineano Sékouba Bambino Diabaté, ha raccontato di aver sentito due assalitori parlare inglese tra di loro («Hai caricato l’arma?». «Ok andiamo») con accento nigeriano. Il che farebbe pensare a membri di Boko Haram, il gruppo terrorista che l’altroieri ha fatto 49 morti in un attentato a Kano.
MA IL MINISTRO della Difesa francese, ha detto che «sicuramente il responsabile è Mokhtar Belmokhtar, l’algerino capo del gruppo terrorista el Mourabitoum (le sentinelle). In effetti al Mourabitoum, gruppo vicino ad Al Qaeda, ha rivendicato l’attacco così come poi Aqmi (Al Qaeda nel Magreb islamico). Al-Mourabitoum ha poi spiegato che si tratta di un’inedita azione congiunta. «Noi, Mourabitoum, con la partecipazione di Al Qaeda nel Maghreb Ismaico, rivendichiamo la presa di ostaggi nell’hotel», afferma la registrazioneinviata al canale televisivo Al Jazeera. Dopo la strage di Parigi compiuta dall’Isis, anche i qaedisti avevano bisogno di sangue.