Mancini: ”Per salvare il paese occorre una svolta”

Il continuo declino dell’apparato produttivo e dei servizi e le chiusure aziendali; il conflitto sociale determinato dalla cassa integrazione e dalla crescente disoccupazione; l’assurda chiusura dei rapporti con l’Italia dopo la sceneggiata romana; le gravi difficoltà dei conti pubblici e l’ingiustificabile secretazione dei dati sensibili di sistema; l’improvvisata, superficiale ed iniqua manovra straordinaria che mette le mani nelle tasche dei cittadini per chiudere i buchi di bilancio; la mancanza di un progetto per il futuro, portano ad una crisi di sistema dalle conseguenze drammatiche per il tenore e la qualità di vita dei cittadini.

L’inevitabile protesta di piazza organizzata dai sindacati trova la condivisione dei Socialisti Riformisti in quanto l’immobilismo, la superficialità e lo stato confusionale del governo provocano un aggravamento della crisi. Le fantasie tributarie, l’abuso dello strumento sanzionatorio penale, l’aumento delle tasse e delle tariffe, la stangata sulle assicurazioni e le sanatorie ancora in fase di studio, fanno parte di una favola che non sarà a lieto fine.

La realtà è che il governo ha fuso, non ha mantenuto le solenni promesse sbandierate per mesi e andate in fumo, ha messo a rischio le finanze pubbliche, sta demolendo la struttura produttiva, ha dato l’assalto alle istituzioni per ragioni di potere, ha fallito totalmente nel rapporto con l’Italia, tenta disperatamente di far quadrare i conti dopo venti mesi di politica economica e finanziaria disastrosa e senza un progetto per uscire dalla crisi.

Il Partito Socialista Riformista Sammarinese ritiene pertanto necessario che la maggioranza prenda atto del suo fallimento e si renda disponibile ad aprire una fase nuova, con la partecipazione delle forze più responsabili, impostata sul rinnovamento e sul cambiamento; sulla neutralizzazione assoluta del nuovo centro di potere politico, economico e finanziario che cerca di impadronirsi della nostra Repubblica; su un progetto di breve e medio termine per una nuova San Marino inserita a pieno titolo nel contesto internazionale.

Salvare il paese è possibile, ma occorre una svolta.