Maniaci, Antimafia che toglie speranza al Sud …. di Massimiliano Annetta, l’Opinione

Schermata 2016-05-06 alle 11.00.08Karl Marx nacque nella fredda Treviri, ma chissà che non pensasse un po’ anche alla calda Sicilia quando affermava che la storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa.

Certo è che il caso Maniaci di paradossi farseschi ne offre a volontà: dall’intercettazione video che a vederla fa pensare più ad un’elemosina che a un’estorsione, all’ex Pm e novello avvocato senza necessità di esame Antonio Ingroia, che, assunta la difesa del direttore di Telejato, miracolosamente si accorge di colpo che basta un avviso di garanzia per essere crocifissi mediaticamente e che le “rivelazioni di segreto di ufficio” sugli indizi sono all’ordine del giorno.

Il tema tuttavia – al di là del grottesco che con certi personaggi è sempre in agguato – è un altro. Perché Maniaci, e perfino l’Ingroia oggi suo difensore, sono loro malgrado attori non protagonisti. Infatti i beneficiati dell’antimafia parolaia sono ben altri, ed è sufficiente che chi legge rivolga il pensiero a mal contate decine di carriere politiche cresciute al riparo delle rassicuranti bandiere della legalità e della lotta ai mafiosi per evitare a chi scrive il rischio di essere inelegante.

Insomma, se c’era bisogno di un ulteriore elemento per dare ragione a Sciascia nel ribadire che l’antimafia come unica lente di lettura del tutto non era un granché ed anzi spesso nascondeva e nasconde interessi privati e privatissimi, questi ultimi mesi, dalla storiaccia dell’ufficio giudiziario palermitano che si occupava del sequestro e della gestione dei beni confiscati (a proposito, che fine ha fatto?) alla vicenda di Pino Maniaci, col suo retrogusto da Strapaese, sono stati densi di riscontri.

Ma a ben vedere la questione non è giudiziaria o di dignità istituzionale. È una questione politica e tocca il mai risolto problema del Sud dell’Italia. Infatti, a parte qualche carriera politica, quest’antimafia militante che idee, proposte, speranze, ha proposto per il martoriato Mezzogiorno d’Italia? Nessuna. Il Sud degli antimafiosi di professione è una sorta di deserto criminale nel quale chiunque, anche solo vagamente sospettato per reati tutti da provare, è mafioso, criminale, affiliato. Questo scenario, dove tutto è sporco, corrotto, avrebbe inorridito persino gli estensori del Malleus Maleficarum, ma soprattutto, al di fuori della ristretta cerchia di beneficiati, condanna il Sud a una resa senza senso.

Sarà per questo che delle vuote parole di certi professionisti dell’antimafia, delle medaglie di latta, dei troppi “eroi della sesta” di sciasciana memoria, mi sono davvero stufato.

Massimiliano Annetta