Mannoia, alla Notte della Taranta la condizione delle donne

La condizione delle donne protagoniste dei canti della tradizione popolare salentina, nei cui testi non si canta solo l’amore ma si denunciano abusi e storie di sfruttamento, saranno al centro del concertone de La Notte della Taranta che il 26 agosto a Melpignano (Lecce) sarà diretto da Fiorella Mannoia, maestra concertatrice della 26esima edizione alla quale sono attese 200mila persone, come l’anno scorso. L’annuncio è stato dato oggi in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Fiorella Mannoia, il governatore pugliese Michele Emiliano, e il presidente e il direttore creativo della fondazione Notte della Taranta, Massimo Manera e Gabriella Della Monaca. “Stiamo facendo una ricerca sulle canzoni tradizionali – sottolinea Mannoia – perché le canzoni al femminile dell’epoca parlano di donne che lavoravano dall’alba al tramonto, che spesso venivano abusate e si sentivano in gabbia. Le donne della tradizione popolare sono protagoniste di canti apparentemente leggeri ma che nascondevano sempre una denuncia”. Oltre a cantare la condizione delle donne, la Notte della Taranta di Mannoia avrà anche un altro “obiettivo”, ovvero quello di ricordare a tutti che “l’Italia è un meticciato generale: noi – spiega la cantautrice – risentiamo dell’influenza araba, spagnola, greca, ed è questo che dobbiamo sottolineare dando spazio alla parte percussiva, senza la quale non sarebbe Taranta, perché penso che le percussioni siano l’anello che ha congiunto tutte le culture”. Questa sarà la quarta volta che una donna dirige il concertone dopo Carmen Consoli, Andrea Mirò e Madame. Fu proprio Consoli a invitare Fiorella Mannoia nel 2016 per cantare ‘Cardilleddha’ e ‘Lu zinzale’: “Ero così tarantata – ricorda – che mi sono rotta un piede ma mi sono divertita tantissimo”. Mannoia sarà affiancata dal produttore musicale e percussionista Carlo Di Francesco e dal direttore d’orchestra e arrangiatore Clemente Ferrari. “Sceglieremo le canzoni insieme all’orchestra popolare di cui ho constatato bravura, serietà e competenza – evidenzia la maestra concertatrice – sono molto emozionata e gratificata da questo incarico perché la Notte della Taranta è una cosa grande”. Anche Della Monaca sottolinea che Fiorella Mannoia “con la sua sensibilità ci porterà a scoprire i sogni di ‘Ninnella mia’; la storia di ‘Cecilia’ che per salvare il suo amato seduce il capitano; o quella di ‘Cesarina’, invocata da un detenuto nelle carceri di Lecce”. Sarà poi dato spazio al “simbolismo della rosa e alle metafore dei poeti popolari”. Durante il concertone sarà anche reso omaggio a Italo Calvino nel centenario della sua nascita, musicando alcuni racconti delle ‘Fiabe italiane’”. E quando a Mannoia viene fatto notare che per ogni euro investito nella Notte della Taranta ne tornano indietro quattro, lei esclama: “Allora con la cultura si mangia”.


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