Maradona: la maglia del gol del secolo a casa dell’arbitro

(ANSA) – ROMA, 23 GIU – L’Argentina celebra i 35 anni del “gol del secolo” di Diego Armando Maradona ed il Clarin,
nell’edizione di oggi, pubblica uno speciale dal titolo “Anatomia del gol più grande del mondo”. Video, il racconto di
quell’Argentina-Inghilterra che ha fatto la storia e interviste
ai protagonisti. Tra queste quella all’arbitro Ali Bennaceur:
era lui il direttore di gara e non vide la mano de Dios. Da
quell’errore Bennaceur di Maradona è diventato amico. Ne è nata
una frequentazione durata fino alla fine. Il tunisino, che oggi
ha 77 anni, ha raccontato che la maglia di quella sera oggi è in
casa di suo figlio. Gliela portò Diego in Tunisia sei anni fa.
    “Quando ho saputo della sua morte ho pianto molto – ha
raccontato Bennaceur al Clarin – Ho perso una persona molto
cara, soprattutto per le sue qualità umane. Mi sarebbe piaciuto
andare alla veglia funebre, ma un viaggio così lungo, alla mia
età, non so se lo avrei sopportato”.
    Bennaceur, ingegnere informatico, faceva l’arbitro per hobby.
    “Quando ero giovane vidi Argentina-Inghilterra nel 1966 e mi
dissi che doveva essere difficile dirigere una
partita come quella. Vent’anni dopo ne ho avuto una più
complicata. Era l’ultimo dei quarti di finale e si erano
qualificate solo squadre europee. Non solo l’Argentina ha
battuto l’Europa, ma Maradona ha battuto l’Europa da solo. In
Messico eravamo 42 arbitri e non c’erano guardalinee. Io stesso
ho fatto alcune partite come assistente. La FIFA aveva dato
istruzioni molto chiare. Bisognava dare la priorità a chi era
nella posizione migliore per vedere. Io tornai
verso la metà del campo tenendo d’occhio il mio guardalinee,
Bogdan Dochev. Il bulgaro segnalò il gol e io seguendo le
istruzioni l’ho convalidato. Per me era buono”.
    Il secondo gol – racconta – c’è stato perché lui applicò la
norma del vantaggio. “In tre occasioni molto chiare gli inglesi
provarono a fermare Diego con un fallo, lasciai correre e arrivò
il gol più bello nella storia della Coppa del Mondo”. (ANSA).
   


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