Dopo una lunga sessione d’aula durata circa dieci ore, nella serata di ieri il Consiglio regionale delle Marche ha dato il via libera definitivo alla legge di stabilità per il 2026 e al bilancio di previsione per il triennio 2026-2028. Il documento finanziario approvato prevede, per il prossimo anno, una manovra complessiva del valore di 6,1 miliardi di euro.
Analizzando le singole voci di spesa, la Regione ha destinato fondi specifici per settori strategici. Per il trasporto pubblico locale sono stati stanziati 30 milioni di euro, mentre il sistema di protezione civile riceverà 9,4 milioni. Risorse anche per le comunità montane, con un plafond di 5,4 milioni, e per la tutela ambientale: 3,8 milioni andranno alla protezione della fauna selvatica e 2,3 milioni alla gestione delle aree naturali protette. All’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (Atim) sono stati assegnati 2,4 milioni.
Un capitolo rilevante riguarda le autorizzazioni di spesa contenute nella Tabella E, che muove investimenti per 288,7 milioni di euro. Tra gli interventi puntuali figurano 5 milioni destinati ai Comuni per la messa in sicurezza delle mura storiche, un milione per la realizzazione della nuova scuola di Corridonia, in provincia di Macerata, e 2,3 milioni per i corsi professionali universitari. Per il sostegno al credito delle imprese marchigiane sono previsti 900mila euro. Una novità significativa, introdotta su proposta della commissione bilancio, riguarda lo spostamento di un milione di euro: la somma, abitualmente a disposizione dei consiglieri, verrà invece indirizzata verso le politiche giovanili.
Sotto il profilo politico, la maggioranza ha espresso soddisfazione attraverso la relatrice Jessica Marcozzi di Forza Italia. La consigliera ha evidenziato come siano state mantenute le agevolazioni fiscali per supportare imprese e associazioni, rivendicando con orgoglio la scelta di rinunciare alle richieste locali dei consiglieri per investire sui giovani, in linea con le promesse elettorali. Di tenore opposto la lettura di Micaela Vitri del Partito Democratico, relatrice di minoranza, che ha puntato il dito contro la gestione della sanità. Secondo l’esponente dem, nonostante il comparto assorba il 75% del bilancio, le risorse non aumentano e risultano carenti proprio nelle aree della fragilità, come la salute mentale, la disabilità e l’assistenza alla terza età, lasciando in secondo piano anche formazione e lavoro.












