Dichiarazione del Segretario Marcucci sull’attivita’ della Segreteria di Stato per il Lavoro: “Prendo atto, anche dai media, che potrebbe essere in corso da parte di alcuni partiti di maggioranza, il tentativo di togliere efficacia all’operato della mia Segreteria di Stato, in seguito ad alcuni aspetti verificatisi nell’ambito consigliare. La proposta di Legge “Nuove misure per la trasparenza del mercato del lavoro, l’inserimento mirato dei lavoratori svantaggiati, la qualità e la sicurezza dei rapporti di lavoro” costituisce la continuità di un’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Grande e Generale, avvenuta nel febbraio 2009 delle “Linee strategiche di intervento per il sostegno all’occupazione dei lavoratori e alla competitività delle imprese” per andare incontro alle esigenze delle imprese e ai problemi sociali che si ripercuotono sui lavoratori.
Di fatto, con senso di responsabilità, stiamo adempiendo a delle direttive che il Consiglio Grande e Generale ha voluto dare soprattutto nei confronti dei lavoratori e delle imprese che in questo momento subiscono gli effetti della crisi. I dati della situazione economica, occupazionale e sociale ho già avuto modo di fornirli in due conferenze stampa in questo mese e nel mio intervento nell’ultima seduta consiliare per il Bilancio di previsione 2011.
I dati che ho esposto hanno messo in evidenza una situazione nuova per questo Paese, di grande difficoltà e di evidente disagio per molte famiglie di cui lo sciopero generale di qualche giorno fa è stato fortemente espressivo.
Ed io, pur non condividendo certi atteggiamenti, sono perfettamente cosciente del disagio sociale che in questo momento si vive e comprendo le motivazioni che hanno indotto le organizzazioni sindacali a indire tale manifestazione.
Poi va detto che la situazione odierna risulta ancora attenuata grazie alle recenti norme approvate, anche con la condivisione politica delle forze di opposizione, in merito agli ammortizzatori sociali, che sono riusciti a tamponare una situazione pesante per questo Paese.
Ma ci si deve rendere conto che gli ammortizzatori non potranno essere infiniti e non potranno risolvere da soli i problemi strutturali. La politica deve essere in grado di affrontare il nodo vero che sono gli accordi con la Repubblica Italiana. Senza aver risolto questo problema non vi è possibilità di ripartire con decisione per il rilancio della nostra economia.
La Segreteria di Stato per il Lavoro, di cui io ho la responsabilità, è altresì impegnata nell’affrontare i problemi dell’abitazione, in particolar modo per le giovani coppie. E a tal proposito abbiamo già depositato presso la Segreteria Istituzionale per la prima lettura un progetto di Legge sull’Edilizia Sovvenzionata che rivede i criteri per accedere a questa opportunità.
Ovviamente, come sempre, il testo di legge che ha trovato un interesse della maggioranza è ancora aperto a contributi migliorativi.
La Segreteria di Stato sta lavorando anche su un altri fronti; in particolar modo cito quello relativo gli incontri avvenuti con la regione Emilia Romagna proprio per affrontare il problema degli ammortizzatori per i cittadini sammarinesi che a seguito di trasferimento di imprese dalla Repubblica di San Marino in Italia, sono costretti ad affrontare il frontalierato. Al riguardo avevamo ricevuto delle disponibilità concrete, di cui anche il Presidente Regionale della Commissione per il Bilancio Avv. Marco Lombardi ha dato atto e che mi auguro possano incontrare un’accoglienza definitiva.
Ecco perché, in una situazione così delicata, rimango dubbioso sugli effetti di nuove soluzioni fiscali sul frontalierato, e ciò soprattutto per i rapporti in itinere. Non sto infine a sottolineare gli aspetti della rappresentatività e le soluzioni riguardo i disabili, per cui questa Segreteria si è sempre fatta promotrice.
Fatte queste premesse, ritengo che un aspetto sia la competenza e la mia responsabilità legata alla funzione di Segretario di Stato per il Lavoro e che cosa diversa sia l’apertura di un “chiarimento politico” tra le forze che appartengono al Patto e che personalmente condivido debba essere fatto.
Ritengo comunque che la risoluzione dei problemi del Paese debba avere le precedenza rispetto alla politica”.
