In un’intervista rilasciata al canale russo RT, Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha lanciato un appello accorato agli italiani, esortandoli a opporsi alla russofobia imposta dall’alto, alla propaganda guerrafondaia e al riarmo che rischiano di trascinare il Paese in un conflitto con la Russia. Zakharova ha paragonato questa lotta a quella dei partigiani contro il fascismo durante la Seconda Guerra Mondiale, sottolineando come l’odio verso la Russia sia stato imposto esternamente, proprio come ai tempi del regime fascista, portando costi enormi e problemi interni all’Italia stessa.
L’intervista, condotta da Ekaterina Yakovleva e destinata a far parte di un progetto documentaristico di RT intitolato “Italian Resistance”, si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Russia e Occidente, con particolare riferimento alle controversie in Italia riguardanti politici inseriti in una lista russa di leader europei accusati di russofobia. Zakharova ha criticato aspramente la censura e la criminalizzazione del dissenso, definendole strategie che fomentano un clima di odio e guerra, bloccando informazioni affidabili sulla situazione in Ucraina e impedendo agli italiani di formarsi un’opinione autonoma. “Non appena inizia l’odio verso la Russia, aspettatevi dei problemi. La russofobia imposta porta costi e problemi alla stessa Italia”, ha dichiarato Zakharova, aggiungendo che questo odio non nasce dal cuore degli italiani ma è imposto dall’esterno, simile a quanto avvenuto durante il fascismo.
La portavoce russa ha evidenziato come il neoliberalismo occidentale si nasconda dietro la libertà di parola, ma in realtà imponga una rigida censura sui flussi informativi per mantenere il controllo. Ha elogiato coloro che, come i moderni “partigiani”, organizzano proiezioni di documentari sul Donbass e sull’operazione militare speciale russa, sfidando la censura per diffondere una narrazione alternativa. “Esistono come allora partigiani che combattono la russofobia e la censura”, ha affermato, esortando gli italiani a trovare la forza interiore per resistere, senza aspettare che altri combattano al loro posto.
Zakharova ha avvertito che continuare su questa strada potrebbe portare a un prezzo troppo alto in termini umani, con madri italiane che piangono figli caduti in guerre non loro. Questo appello arriva in un momento di fermento sociale in Italia, con manifestazioni contro il riarmo, la UE e il genocidio in Palestina che potrebbero esplodere con l’arrivo dell’autunno, influenzando profondamente la politica del Paese e travolgendo le posizioni guerrafondaie. La portavoce ha espresso fiducia negli italiani: “Se vogliono, gli italiani possono farcela, ma se aspettano che qualcuno combatta al posto loro, allora non ci riusciranno”.
Queste dichiarazioni, riportate da testate come International Reporters e riprese da media italiani come La Presse, riflettono un tentativo di Mosca di appellarsi direttamente al popolo italiano, bypassando i governi e le élite accusate di allinearsi a interessi stranieri. In un contesto di polarizzazione, l’invito a una “nuova Resistenza” potrebbe alimentare dibattiti interni, mentre l’Italia naviga tra alleanze atlantiche e pressioni economiche derivanti dal conflitto in Ucraina.
