San Marino. Marino Pelliccioni. La favola dei rifiuti continua…

rifiuti-differenziataVenerdì 20/02 osservando e ascoltando il servizio di san marino rtv in merito al problema rifiuti sammarinesi non ho potuto fare altro che mettermi a ridere nel vedere una giovane ingegnere pagata con denaro pubblico che si reca nelle scuole a spiegare ai bambini come effettuare la raccolta rifiuti. Essendo padre di due figli che oggi hanno 33 e 28 anni, ricordo benissimo quando, gli allora esperti di rifiuti si recavano nelle loro scuole a raccontare le stesse pataccate che oggi racconta la bella ingegnere. Anzi sono convinto che anche lei in passato abbia ascoltato a scuola le stesse cose che oggi racconta ad altri. Le domande che mi preme rivolgere all’attuale esperta in materia sono le seguenti: Cosa si ricorda e che cosa ha attuato dei consigli che ha ricevuto a suo tempo? Secondo lei quanti bambini tolgono i prodotti che servono per cucinare dagli incarti, i quali successivamente poi li suddividono? La laureata in merito è convinta che dopo pranzo o dopo cena i bambini sammarinesi si preoccupano di sparecchiare e di mettere l’umido nella compostiera? Se così non è deve convincersi che ha perso il suo tempo e ha fatto perdere tempo alla scuola.
Al di là delle battute che lasciano il tempo che trovano, voglio tentare di portare un piccolo contributo in materia, senza nessuna illusione sul risultato.
Nel mese di ottobre ho acquistato il computer. Ahimé, molto più complicato che gestire una azienda di trasporti!
Curiosando su internet per vedere come vengono gestiti i rifiuti nei paesi che non hanno aziende che si chiamano Camorra, Mafia o simili, con grande soddisfazione ho scoperto una cosa molto bella e credo interessante: il rifiuto se gestito in modo corretto è una risorsa e non un costo esagerato come sta avvenendo nel nostro paese. Praticamente quello che vado dicendo da oltre venti anni senza la benché minima considerazione.
Spero che chi ha gestito i rifiuti sammarinesi fino ad oggi capisca di avere sbagliato mestiere, e che venga messo a riposo quanto prima facendo posto a gente che abbia almeno l’abilità di andare a vedere su internet cosa succede in Norvegia, in Svezia, cosa vuol dire impianto di suddivisione centralizzato, cosa sono gli impianti Optibag.
Infine, cosa vuol dire impianti di separazione ottica come avviene nella città di Oslo con un risultato di purezza che va oltre il 95%.
Solo cosi si chiama lavorare, e insisto sul termine lavorare, e farlo in maniera intelligente evitando di raccontare favole anche nelle scuole e sperperare ancora inutilmente denaro pubblico.

Marino Pelliccioni