Marò, quarto Natale sotto accusa. Latorre: io a casa ma sto soffrendo

maròSIAMO al quarto Natale e ancora per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non si intravede la fine del tunnel. L’India al momento trattiene solo Girone, mentre Latorre, dopo l’ictus dello scorso agosto, è in permesso speciale, un permesso che scadrà il 15 gennaio.
E qui c’è una novità. Secondo fonti ben informate, l’Italia, più che convinta che il pronunciamento della Corte dell’Aia dello scorso agosto di sospendere i procedimenti giudiziari a carico dei due fucilieri di Marina ha di fatto ‘congelato’ la situazione – Latorre in convalescenza in Italia, Girone in India – non intende rimandare a Nuova Delhi il fuciliere di Marina. L’Italia si augura anzi che nell’udienza del 13 gennaio la corte indiana che si dovrà pronunciare sulla conferma del rientro di Latorre (fissato nell’ordinanza del 13 luglio scorso), possa decidere di rinviare la scadenza, riconoscendo il ‘congelamento’ e sposando così la linea italiana. Di sicuro il 18 gennaio inizierà all’Aia la discussione della istanza italiana con la quale si chiede di «autorizzare il fuciliere Girone a tornare in Italia e a restarvi per tutta la durata della procedura arbitrale fra le parti». Gennaio quindi potrebbe essere decisivo per dare un verso a questa storia.

DA PARTE sua Latorre, che nei giorni scorsi ha avuto le telefonate del presidente della Repubblica e del ministro della Difesa, è inquieto. «Essere qui – ha detto all’Ansa – non mi esime da sofferenze e privazioni: questo è il quarto Natale che si trascorre in queste condizioni, non è facile anche se sono in Italia».
I parenti di Girone sono invece volati a Nuova Delhi. «Lui è un uomo forte e il suo stato d’animo è positivo come quello dei suoi famigliari – racconta il sindaco di Bari, Antonio Decaro. «L’ho sentito ieri – riferisce – e spero che il lavoro che il governo sta facendo coinvolgendo anche gli Usa, lo riporti qui tra qualche mese». Il morale dei due marò, tuttavia, è messo a dura prova. Lo conferma la foto completamente nera che da qualche giorno Latorre usa come immagine del suo profilo Facebook.
Quattro Natali dopo, nonostante l’Aia e un gennaio che potrebbe essere decisivo, la fiducia è quella che è, e la voglia di vedersi riconosciuta l’innocenza è irrefrenabile.

Il Corriere della Sera