Marta, Colombia: Svolta decisiva nelle indagini sull’omicidio del giovane romagnolo Alessandro Coatti

IERI, martedì 19 agosto 2025, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma ha diffuso un comunicato stampa che segna una svolta nelle indagini sull’omicidio del giovane romagnolo Alessandro Coatti, ucciso il 6 aprile 2025 a Santa Marta, in Colombia. Il documento rivela l’esecuzione, in Colombia, di misure restrittive nei confronti di due cittadini colombiani, ritenuti responsabili del delitto, a seguito di un’operazione coordinata tra autorità italiane e colombiane.
Le misure, attuate il 30 luglio e il 14 agosto, si aggiungono a quelle già eseguite a maggio contro altri quattro cittadini colombiani, tutti coinvolti nel fatto criminoso. La Procura di Roma sottolinea l’ampiezza nazionale dell’inchiesta, condotta con precisione e efficacia dai Carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale). “La Procura della Repubblica di Roma, nell’ambito del relativo procedimento, ha sviluppato le indagini in ambito nazionale, attraverso diversificate e complesse accertamenti svolti dai Carabinieri del ROS con grande puntualità ed efficacia,” si legge nel comunicato.
L’indagine è stata portata avanti in sinergia con la Procura Sezionale del Dipartimento di Magdalena, con il supporto delle forze di polizia colombiane e della collaborazione costante del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (Interpol). Le autorità hanno fatto affidamento su accertamenti tecnici avanzati e sull’analisi di dispositivi elettronici appartenuti alla vittima, un ragazzo romagnolo la cui tragica scomparsa ha scosso la comunità. “Le indagini, svolte in sinergia con la Procura Sezionale del Dipartimento di Magdalena nell’ambito di attività rogatoriale, con gli apparati di polizia colombiani e con il costante supporto del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, sono state caratterizzate, oltre che dalla eccezione di persone informate sui fatti, da accurati accertamenti tecnici su oggetti e dispositivi elettronici appartenuti alla vittima,” riporta il documento.
Negli ultimi giorni, approfondimenti sugli apparati informatici del giovane romagnolo hanno permesso di fare luce sugli spostamenti a Santa Marta, contribuendo alla ricostruzione delle fasi del delitto e all’identificazione dei responsabili. La Procura evidenzia la collaborazione giudiziaria e poliziesca, definendola cruciale: “Proprio gli approfondimenti sugli apparati informatici hanno permesso di fare luce sugli ultimi giorni di vita di Alessandro Coatti, in particolare sugli spostamenti nella città di Santa Marta (Colombia), nonché di contribuire alla ricostruzione delle fasi del delitto e di acquisire elementi utili alla identificazione degli autori.
L’inchiesta ha coinvolto più direzioni, raccogliendo prove che hanno portato a una drammatica ricostruzione dei fatti. La Procura ricorda, tuttavia, la presunzione di innocenza per gli accusati: “A prescindere dall’ambito territoriale di esecuzione delle misure cautelari, va comunque ricordata la presunzione di innocenza che assiste gli accusati.”Questo comunicato rappresenta un passo decisivo nelle indagini, con le autorità impegnate a garantire giustizia per il giovane romagnolo e la sua famiglia.