Maschera e mani legate, per 16 anni unica cura per Bruno

(ANSA) – CAGLIARI, 14 APR – Da sedici anni l’unica cura per
Bruno, affetto da una patologia
che lo porta ad ingerire di tutto, sono le mani legate e una
maschera sul viso come quella di Hannibal Lecter, il serial
killer protagonista dei romanzi dei Thomas Harris. “Un
trattamento che appare più vicino al concetto di tortura che a
quello di cura”, racconta la nuova Garante della Sardegna per le
persone private della libertà personale, Irene Testa, reduce da
una visita alla struttura di assistenza ai disabili nel
Sulcis-Iglesiente in cui l’uomo è ricoverato.
    “Ho atteso un giorno prima di mettere nero su bianco quanto
visto all’Aias di Cortoghiana. Un giorno – confessa la Garante –
per riprendermi dallo scenario agghiacciante e raccapricciante
che mi sono trovata davanti”. “Bruno – racconta Testa – è
affetto da picacismo: una patologia che lo porta a ingerire
qualsiasi cosa gli capiti davanti. Da oltre sedici anni viene
tenuto tutto il giorno legato per le mani con un casco in testa.
    Apparentemente non perché pericoloso verso gli altri, ma verso
di sé”.
    Testa precisa: “Non mi sto riferendo alla struttura, ma a un
caso specifico di un ospite al suo interno, per la verità già
sollevato da alcuni anni dalla presidente dell’Unasam (Unione
nazionale delle associazioni per la salute mentale) Gisella
Trincas, ma anche oggetto di esposti alla Procura, di lettere
all’allora ministro della Salute Speranza e di interrogazioni
nel Consiglio regionale della Sardegna”. (ANSA).
   


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