Mascherine gate, un documento inchioderebbe la sorella di Zingaretti

Nuova puntata del mascherine gate che chiama in causa il Lazio e il suo presidente Nicola Zingaretti. Il riferimento è alla vicenda che risale al marzo 2020, quando la Regione acquistò 35 milioni di euro di mascherine con un incarico diretto e senza alcun avviso pubblico. 11 milioni di euro di anticipo a una ditta di lampadine – la Ecotech – per portare alla Protezione civile dei dispositivi di protezione che ancora oggi non sono state mai consegnate.

Il mascherine gate

“Speriamo di non essere stati truffati”, spiegava Zingaretti nell’aprile 2020 ai microfoni della iena Monteleone. Ma al momento la Procura presso la Corte dei Conti non considera il presidente del Lazio, all’epoca segretario Pd, il truffato. Il 56enne è sotto indagine della Corte dei Conti, che ritiene anche la sorella coinvolta nell’inchiesta. A tal proposito, è spuntato un documento inedito che coinvolgerebbe direttamente Angela Zingaretti e reso noto da Le Iene.

Tornando all’alba del mascherine gate, l’ormai famosa Ecotech non aveva mai gestito affari di quel tipo e di quelle dimensioni. Segio Mondin ha ammesso di non aver rispettato due scadenze previste, ma ha anche evidenziato che parte delle mascherine sarebbero arrivate e ferme alla dogana. Sul punto è intervenuta anche l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, che si è detta completamente estranea alla vicenda. “Le mascherine sono state sdoganate e ADM non ha quindi più alcuna competenza in merito. La merce non è stata ritirata per un sopravvenuto contenzioso tra Regione Lazio ed EcoTech che ha riguardato principalmente le spese di magazzinaggio. Una vicenda che ha portato, dunque, a una situazione di stallo”, la precisazione.

Ma c’è qualcosa che non va anche per ciò che concerne la scelta dell’incarico. Regione Lazio ha infatti acquistato le mascherine ad un prezzo molto più alto rispetto a quello proposto in un’altra offerta ricevuta. 3,60 euro per le FFP2 e 3,90 euro per le FFP3, scartando un’offerta per le stesse identiche mascherine a 2,53 euro. Una differenza da 13 milioni di euro.

Angela Zingaretti e il maestro di pilates

La Ecotech è stata aiutata da alcuni intermediari senza esperienza. Basti pensare a Ivan Gilardi, consulente commerciale: lui è entrato in contatto con l’amministrazione grazie al padre Bruno, ex maestro di karate di Andrea Cocco, ovvero il vice capo gabinetto di Zingaretti. “Ho chiamato Cocco e mi ha detto che potevo parlare col dottor Leodori (vice presidente Regione Lazio, ndr)”, la conferma dell’uomo a Le Iene.

Insomma,i fornitori sono stati scelti incautamente. Ma anche con legami più o meno evidenti con il Partito Democratico e con i collaboratori di Zingaretti. Altro esempio, il direttore della Protezione civile Carmelo Tulumello era stato candidato a sindaco a Fara in Sabina e sostenuto direttamente da Zingaretti.

Per quanto concerne Angela Zingaretti, la Procura della Corte dei Conti afferma che“la sorella dello Zingaretti, pur non essendo dipendente della Regione Lazio, svolgeva un ruolo attivo di canalizzazione di possibili fornitori di mascherine, facendo così intendere un coinvolgimento talmente diretto del Presidente della Regione nella gestione delle forniture di mascherine da arrivare a ricomprendere anche i suoi familiari”.

Tutto nasce dall’imprenditore Filippo Moroni, che aveva inviato alla Regione preventivi di prezzo molto inferiori rispetto a quelli della Ecotech. Il documento che collegherebbe indirettamente l’imprenditore alla sorella di Zingaretti è legato ad una mail inviata all’indirizzo [email protected] all’attenzione di una certa signora Rita e di un signor Fabio De Luca. Quest’ultimo non è un dipendente della Regione ma solo un amico su Facebook di Moroni. Ma non solo: è anche il personal trainer della sorella di Zingaretti.


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