Massacro in famiglia, l’autopsia: nessuna violenza su Sophie e la madre L’esame non risolve il mistero su quanto avvenuto nella villetta di Misano

Famiglia strage a MisanoNessun segno di violenza apparente su madre e figlia è stato accertato dall’autopsia: per capire cosa è successo nell’appartamento di Misano Adriatico, dove due giorni fa sono stati ritrovati cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, l’equadoregno Alvaro Cerda Cedeno, la moglie argentina Adriana Andrea Stadie, e la figlia sedicenne della donna Sophie Annette – sono stati disposti ulteriori accertamenti tossicologici, i cui risultati si avranno nell’arco di un mese. Qualora avvalorassero la morte per avvelenamento delle due donne, non svelerebbero a pieno la tragedia che si è consumata, culminata con il suicidio dell’uomo, che si è tagliato le vene.

Per i carabinieri di Rimini, nessun elemento certo è emerso dalle indagini per far luce sulle cause della tragedia e sull’ipotesi di omicidio-suicidio, e ad opera di chi, o su quella pur possibile di un suicidio collettivo, pianificato insieme, in un quadro pare gravato da difficoltà economiche.

Alvaro Cerda, 36 anni, un lavoro stagionale nei ristoranti riminesi, potrebbe aver deciso la fine di tutto o di farla finita trovando senza vita la compagna, Adriana Stadie, 44 anni, un lavoro saltuario nelle pasticcerie della zona, e la figlia di lei Sophie Annette, di 16 anni appena, della quale l’unica cosa certa era che non si presentava più a scuola dalla terza decade di novembre. La donna, che potrebbe a sua volta aver deciso per sé e per la figlia, ‘addormentando’ anche il cane di casa, era in cura per problemi depressivi, ma nulla di così grave da farle interrompere il lavoro. Il resto del Carlino