Maternità surrogata in Georgia: donna indagata a Piacenza, ma il caso viene archiviato

A Piacenza, una donna è stata indagata per “falsa attestazione a un pubblico ufficiale sulla identità personale” dopo aver fatto ricorso alla maternità surrogata in Georgia. L’accusa era legata alla registrazione della figlia, nata tramite surrogazione, presso le autorità italiane. Nonostante l’avviso di garanzia ricevuto al rientro in Italia, la Procura della Repubblica di Piacenza ha successivamente chiesto l’archiviazione del caso, ritenendo che la tenuità del fatto non giustificasse un’azione penale.

La donna, che ha raccontato la sua esperienza sulle pagine del quotidiano Libertà, ha descritto i difficili anni trascorsi con il marito nel tentativo di adottare un figlio, fino a quando non ha deciso di ricorrere alla maternità surrogata dopo aver visto un servizio televisivo sull’argomento. Nonostante le difficoltà legali incontrate al ritorno, ha espresso la convinzione di aver agito nel rispetto della legge, e la conclusione favorevole del procedimento ha confermato questa posizione.

L’episodio mette in luce le complesse dinamiche legali e sociali che ancora circondano la maternità surrogata in Italia, un tema che continua a generare dibattito e a porre questioni etiche e giuridiche?