
(ANSA) – ROMA, 12 APR – “I figli non si comprano, l’utero in
affitto diventi reato universale. Sono partite le nostre
affissioni su Roma e nelle principali città italiane con
l’immagine di un bambino in un barattolo – trattato come un
prodotto da comprare in un supermercato – e con l’invito a
firmare la petizione popolare che ha già raggiunto 33.000 firme.
Manifesti tra l’altro già vandalizzati a Bergamo”. Lo annuncia
Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
“I figli nascono solo da una mamma e da un papà e hanno
bisogno – aggiunge – di crescere con entrambi, non essere
trattati come oggetti e privati di uno dei due genitori, per i
desideri ideologici di chi vuole avere figli a qualsiasi costo.
Far diventare l’utero in affitto reato universale è un’esigenza
non più rimandabile e proprio oggi sono iniziate in commissione
Giustizia alla Camera le audizioni sulla proposta di legge per
renderlo tale. Abbiamo ascoltato la surreale difesa dell’utero
in affitto da parte dell’Associazione Coscioni, di Famiglie
Arcobaleno e della rete Lenford per i diritti Lgbtqia+, ma
l’unico diritto in ballo è quello dei bambini a non essere
trattati come merce. Auspichiamo quindi che la Pdl sia approvata
dal Parlamento in tempi rapidi e in modo compatto, senza farsi
irretire dai sindaci disobbedienti che, per mezzo delle
trascrizioni anagrafiche, vorrebbero legittimare proprio questa
aberrante pratica. A tal proposito, infatti, ben venga quanto
fatto dalla Procura di Padova che – conclude – ha chiesto al
Comune gli atti delle iscrizioni dei figli di coppie
omogenitoriali per sottoporli al vaglio del Tribunale”. (ANSA).
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