“Nutrire il pianeta è inseparabile dalla parola pace. Talvolta le regole della finanza prevalgono su quelle dell’economia, ma la generazione Fame Zero sta per nascere e noi vogliamo accoglierla. Con un impegno corale, affidato alla Carta di Milano, il lascito di Expo. Ecosistemi diversi che vanno preservati, il linguaggio di un’alimentazione sana, possono finalmente diventare la base comune di una nuova civiltà. Questo è un messaggio forte di Expo, la ragione di tanto interesse e tanto impegno”. E’ il cuore del discorso che Sergio Mattarella ha rivolto dallo scranno a lui riservato all’esposizione universale per l’inaugurazione del World Food Day, a cui il presidente della Repubblica è intervenuto assieme al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Secondo il capo dello Stato, “porre fine alla povertà e alla fame vuol dire ridurre le disuguaglianze e garantire la pace”. In questa direzione, molti progressi sono stati fatti: “La fame è stata dimezzata e la povertà assoluta è stata ridotta. Ma il cammino è ancora lungo. Nutrire tutte le persone del pianeta è un obiettivo importante in un mondo in cui la finanza e l’economia spesso la fanno da padrone. Le difficoltà dell’impresa non devono scoraggiarci. Il traguardo, il diritto al cibo e all’acqua, può essere raggiunto. Ma con il prevalere del dialogo sul fanatismo, della cooperazione sul conflitto. Perché solo un’azione corale può debellare la malnutrizione e la povertà, ancora una realtà per 800 milioni di persone”.
La Repubblica