Mattarella: ‘Il cordoglio si tramuti in scelte concrete’

Resta alta l’attenzione sul tema dei migranti dopo il tragico naufragio di Cutro. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella richiama l’Italia e l’Ue affinché “il cordoglio si tramuti in scelte concrete”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani spiega che l’Italia aprirà a decine di migliaia di migranti regolari.

Sul fronte giudiziario, si terrà forse la prossima settimana l’incidente probatorio in cui saranno sentiti i superstiti del naugragio. Nel frattempo anche la Procura di Roma ha aperto un’indagine contro ignoti dopo l’esposto di tre parlamentari.

“Dobbiamo favorire l’immigrazione regolare. Possiamo portare decine di migliaia di immigrati regolari in Italia, formati nei loro Paesi, perché le nostre aziende ne hanno bisogno. Poi servono investimenti: l’Italia può fare tanto ma rischia di essere una goccia nel mare nella questione della migrazione. L’Italia da sola non basta perché il fenomeno è troppo grande, serve più solidarietà europea”. Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tgcom 24.

“Di fronte all’evento drammatico avvenuto sulle coste calabresi il cordoglio deve tradursi in scelte concrete, operative, da parte di tutti, dell’Italia e della Ue, perchè questa è la risposta vera”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’università della Basilicata della tragedia di Cutro. “Sulle coste della Calabria si è verificato un tragedia che ha coinvolto e commosso il nostro Paese. I profughi afgani ci hanno fatto tornare in mente quanto il nostro Paese ha fatto due anni fa, con la presa del potere dei talebani, per portare in Italia tutti i cittadini che hanno collaborato. Nessuno è stato lasciato, tutti sono stati accolti in Italia. Ci tornano in mente le scene dei cittadini che all’aeroporto imploravano un passaggio e ci fanno comprendere perchè intere famiglie cercano di lasciare la loro terra per cercare un futuro altrove”, ha sottolineato Mattarella.

Naufragio migranti, a Cutro Via Crucis per le vittime

LE INCHIESTE
Potrebbe svolgersi la prossima settimana l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Crotone al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro e che ha provocato 70 vittime e un numero imprecisato di dispersi. In ambienti della Procura si fa presente che questi giorni sono necessari per consentire la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime che potrebbero poi costituirsi parte civile.

La fissazione dell’udienza da parte del gip di Crotone non è quindi ancora avvenuta. Poi, dalla notifica del Gip devono passare almeno due giorni prima dello svolgimento vero e proprio. Quindi saranno sentiti tutti i migranti superstiti, che in questo momento, come prassi, sono indagati di reato connesso in relazione all’immigrazione clandestina. Una prassi che normalmente si chiude con il proscioglimento. Sei di loro sono già stati sentiti dalle forze dell’ordine a sommarie informazioni, in relazione alla posizione e all’identificazione degli scafisti che sono stati arrestati.

La Procura di Roma intanto ha aperto, come atto dovuto, un fascicolo di indagine sul naufragio di Cutro dopo un esposto presentato dai parlamentari Ilaria Cucchi, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Il procedimento è stato rubricato a modello 45, ossia senza indagati e ipotesi di reato.

Nell’esposto si chiedeva ai pm capitolini di valutare le responsabilità ministeriale in relazione alla macchina dei soccorsi. In base a quanto si apprende i magistrati di piazzale Clodio dovranno valutare, dopo avere studiato l’esposto, se inviare per competenza territoriale l’incartamento ai colleghi della procura di Crotone.

Palazzo Chigi ribadisce l’unità del governo sull’immigrazione e smentisce le voci di una divergenza di vedute tra la premier Meloni e il ministro Piantedosi.  “Le indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa relative a una convocazione a Palazzo Chigi del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e a presunte divergenze sulla linea interna al Governo sull’immigrazione, sono letteralmente inventate e dunque destituite di ogni fondamento”, si legge in una nota di palazzo Chigi.

Un pool di avvocati assisterà gratis i sopravvissuti e i parenti delle vittime
Un pool di legali assisterà gratuitamente i familiari dei migranti vittime del naufragio nei procedimenti penali che scaturiranno dalle indagini della Procura della Repubblica di Crotone. Analoga assistenza sarà garantita anche ai sopravvissuti del naufragio. Il pool è composto dagli avvocati Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia; Mitja Gialuz, ordinario di Diritto processuale penale, e Vincenzo Cardone e Francesco Verri, cassazionisti esperti di Diritto penale internazionale.

Che tempo che fa, la letterina di Luciana Littizzetto ai migranti vittime del naufragio

“Siamo stati incaricati da numerosi familiari delle vittime del naufragio – affermano in una nota i quattro penalisti – di rappresentarli nei due procedimenti penali iscritti dalla Procura della Repubblica di Crotone. Il primo ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare. In entrambe le indagini forniremo il nostro attivo contributo, anche per mezzo di ricerche e investigazioni difensive, per accertare i fatti e perseguire eventuali responsabilità. Siamo a nostra volta molto disponibili, come certamente lo è la Procura della Repubblica, a ricevere segnalazioni e indicazioni da parte di chiunque ne sia in possesso. Abbiamo fiducia, a ragion veduta, nelle attività della Procura della Repubblica di Crotone, che potrà contare in ogni momento sul nostro ausilio secondo quanto prevedono regole e procedure”. “L’assistenza legale ai sopravvissuti ed alle famiglie delle vittime – dicono ancora i quattro avvocati – è il nostro modo di sostenere anche moralmente le centinaia di persone che hanno perso i loro familiari. Collaboreremo, inoltre, con i difensori delle altre persone offese, degli enti e degli organismi che decideranno di assumere un ruolo attivo nei procedimenti”.


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