(di Mauretta Capuano) (ANSA) – PORDENONE, 16 SET – Dimagrito, sorridente, in forma,
a due mesi dall’infarto che lo ha colpito il 12 luglio 2022,
Maurizio De Giovanni è pieno di progetti, idee, cose in arrivo
tra libri e serie tv di cui detiene il record su Rai1. Vuole un
po’ “rallentare” ma non certo con la scrittura, che “non gli
costa fatica”. A Pordenonelegge è arrivato con ‘Un volo per
Sara’, l’ultimo libro della serie pubblicato da Rizzoli. E c’è
grande attesa per il nuovo romanzo del Commissario Ricciardi che
annuncia in anteprima all’ANSA “si chiamerà ‘Caminito’ e uscirà
a fine 2022”.
“Con Sara le idee arrivano e si fanno spazio, anche al di là
delle mie previsioni. Funziona in maniera un po’ strana rispetto
alle altre serie che sono un po’ il frutto del libro precedente.
‘Un volo per Sara’ parte dal caso avvenuto il 24 ottobre 2021
dell’incidente di un piccolo aereo da turismo che, partito da
Milano e diretto in Sardegna , è caduto su una piccola palazzina
in ristrutturazione. Questa cosa mi colpì moltissimo. Era
interessante pensare che non fosse stato un incidente. E se ci
fosse stata una volontà precisa di far fuori qualcuno e che
questo qualcuno non fosse quello di maggior evidenza?” racconta
lo scrittore.
“Sara mi dà anche modo di mettere le mani nel passato dei
grandi eventi di questo Paese, mi fa giocare dal punto di vista
della segretezza su 30 anni di storia di questo Pese. In questo
romanzo analizzo un po’ di tangentopoli lateralmente.
Ci sono degli eventi che nel momento in cui accadono siamo tutti
portati a giudicare in modo sommario. Quando cadde il muro di
Berlino tutti fummo felici, una forma di liberazione. Alla luce
dei fatti, oggi, dal punto di vista geopolitico, non siamo tutti
così sicuri che sia stato un fatto positivo per il mondo.
Tangentopoli anche, noi lo vedemmo come la fine di una classe
politica corrotta, ma oggi non so se la classe politica attuale
è necessariamente migliore della classe politica di allora” dice
De Giovanni che in vista delle elezioni politiche del 25
settembre invita a una riflessione. “Abbiamo un contesto che non
è più solo italiano, ma necessariamente europeo. Il ragionamento
che andrebbe fatto, in chiave elettorale, da parte di tutti, è
la posizione nei confronti dell’Europa. Si parla di centrodestra
vincitore, ma i tre principali partiti che compongono il centro
destra appartengono a tre gruppi europarlamentari diversi.
Questa è una considerazione che nessuno fa”.
In libreria è arrivato anche ‘Tutto il Teatro’ (Einaudi) di
De Giovanni e lo scrittore è molto contento di “questa raccolta
di testi, nove, tutti in tono diverso”. E sta già pensando al
prossimo romanzo della serie di ‘Sara’ per Rizzoli “perché
l’ultimo libro lascia una sospensione molto importante”. Intanto si aspetta ‘Caminito’ che sarà “ambientato nel 1939
quindi 5 anni dopo l’ultimo Ricciardi , Il pianto dell’Alba’.
‘Caminito’ è il tango di Gardel. E’ una canzone di grande
rimpianto e bellezza. Dice ‘Piccola strada che un giorno ci ha
visto passare insieme felici, adesso trovi solo me che sono
venuto a dirti addio’”.
Il 25 settembre, “ma si parla di un rinvio per le elezioni,
c’è la seconda serie di ‘Mina Settembre’ (i libri sono
pubblicati da Rizzoli). Hanno appena finito di girare Ricciardi
che credo andrà in onda a inizio 2023 e mi risulta sia in
preparazione la quarta serie de I Bastardi, tutte sue Rai1” dice
De Giovanni. Ma non finisce qui: c’è anche “la nuova serie ‘Mai
più come prima’ da una mia idea originale, prodotta da Palomar
che dovrebbe andare su Rai1 alla fine 2022, inizio 2023. E’ la
storia di una coppia in crisi: lui è un poliziotto che sceglie
di lavorare di notte. Lei lavora di giorno e si incontrano solo
la mattina” spiega lo scrittore. E, eccezione anche in tv ‘Sara’
diventerà una serie ‘Netflix’ che spero sia ben fatta. Stanno
lavorando alla scrittura. Sono pazzo di lei, se fosse una donna
che conoscessi davvero ci perderei la testa”.
Ma De Giovanni ha deciso di fare un passo indietro rispetto
alle serie. “Non voglio occuparmene più. Esperienze come quella
che ho avuto o ti ammazzano o ti salvano. Comincio a guardare la
vita in maniera diversa. Vorrei rallentare un po’ i ritmi, non
della scrittura ma delle presentazioni, dei tour. Le mie
priorità e affetti rimangono uguali, quello che cambia è il
fatto di aver capito di non essere così forte come credi di
essere. Non scrivo di me ma dei miei personaggi. Sono convinto
che la letteratura sia un po’ gravata da questo problema degli
autori che raccontano se stessi” dice. (ANSA).
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