Si è conclusa con calorosa partecipazione e con il coinvolgimento sentito del pubblico la XVIII edizione del “Mese Dantesco” – interamente dedicata quest’anno alla Divina Commedia – che, attraverso i suoi incontri, ha offerto l’opportunità di riscoprire la grandezza di Dante Alighieri non solo come padre della lingua italiana, ma come architetto di un universo concettuale e poetico di inestimabile valore. Il Paradiso, cantica conclusiva della Commedia, rappresenta il vertice di questo percorso e di questa visione: un luogo dove l’ardimento della poesia si intreccia con la profondità della riflessione filosofica e teologica, portando il lettore verso le più alte vette del pensiero e dello spirito.
L’incontro finale, dal titolo “Il Paradiso: cantica per pochi eletti” e tenuto da Maurizio Gobbi, ha incantato il pubblico presente ed ha superato ogni aspettativa, culminando in un’atmosfera di profonda ammirazione e gratitudine. Con una maestria e una passione uniche, Gobbi ha commentato e recitato a memoria diversi brani, estratti da sei canti, per un totale di 140 versi ,del Paradiso, trasportando gli uditori nelle sfere celesti della Divina Commedia. La sua capacità di svelare le intersezioni tra filosofia, teologia e cosmologia nella visione dantesca di un Dio sorprendentemente attuale ha generato un coinvolgimento straordinario.
L’approfondimento ha condotto il pubblico attraverso un viaggio intellettuale e spirituale, seguendo idealmente il percorso ascensionale della terza cantica. Sono state esplorate le diverse radici filosofiche del pensiero dantesco, evidenziando l’eclettismo del Sommo Poeta che ha saputo conciliare visioni apparentemente distanti: dal razionalismo metafisico di Aristotele alla visione ideale di Platone, fino al razionalismo misticizzante dell’Uno di Plotino, e poi ancora dal misticismo dei Francescani con Bonaventura al realismo dei Domenicani con Tommaso d’Aquino, fino alle influenze del pensiero di Averroè e di Sigieri di Brabante.
La lezione ha analizzato in profondità la cosmologia aristotelico-tolemaica, che pone la Terra al centro dell’universo, circondata da sfere celesti animate da “intelligenze” e mosse da un Motore Immobile. Questo concetto, immateriale ed eterno, non agisce per contatto fisico ma come causa finale, un pensiero puro che muove ogni cosa.
Un focus di grande interesse è stato dedicato al razionalismo miticizzante di Plotino, con la sua filosofia elitaria e la concezione dell’Uno come ente primo, da cui tutto emana per irradiazione, come la luce dal sole. Attraverso le tre ipostasi – l’Uno, l’Intelletto e l’Anima – Gobbi ha illustrato come il male sia inteso non come entità, ma come assenza di bene, lontananza dalla luce divina. Il percorso di ritorno all’Uno è stato descritto come un cammino che si compie attraverso la liberazione dalle passioni (percorso etico), la contemplazione della bellezza (percorso estetico) e il dominio dell’intelletto puro (percorso teoretico), culminando nell’estasi, un incontro trascendente che va oltre il razionale e permette il ricongiungimento con il divino.
Con la sua riconosciuta capacità divulgativa e la sua profonda conoscenza dell’opera dantesca, Gobbi ha condotto i presenti tra i cori angelici e sfere celesti, svelando come in questa cantica sublime, filosofia aristotelico-tomistica, teologia cristiana e intuizioni cosmologiche straordinariamente moderne non siano compartimenti stagni, ma si intreccino in una sinfonia perfetta, disegnando una visione di un Dio sorprendentemente attuale. Un’occasione unica per comprendere come il genio di Dante abbia anticipato concetti e interrogativi che ancora oggi risuonano con forza nella nostra società – tra cui il concetto del punto luminosissimo, simbolo divino che racchiude tutto l’universo, che sorprendentemente anticipa la visione scientifica del Big Bang – offrendo chiavi di lettura universali sull’esistenza, sul destino umano e sulla ricerca del divino.
Il successo dell’evento è stato evidente, profondo e coinvolgente: lungo tutta la sua esposizione e ancor più al termine, Maurizio Gobbi è stato accolto da prolungati e calorosi applausi, un’autentica ovazione che ha testimoniato l’entusiasmo e la gratitudine del pubblico per la chiarezza, la passione e la profondità della sua lectio. Un riconoscimento di particolare prestigio è giunto dall’Ambasciatore d’Italia a San Marino, S.E. Fabrizio Colaceci, presente alla conferenza con la signora Piccarda. L’Ambasciatore ha espresso personalmente il suo vivo apprezzamento e i suoi complimenti per l’elevato livello culturale dell’evento e per la brillante esposizione di Maurizio Gobbi, sottolineando il valore di un’iniziativa così significativa per la vita culturale della Repubblica.
Con questo appuntamento si conclude un’edizione particolarmente intensa del “Mese Dantesco”, che ha visto protagonisti studenti, docenti, musicisti e studiosi, coinvolti in un confronto vivo e multidisciplinare con l’opera del Sommo Poeta.
La rassegna, promossa dall’Associazione Sammarinese Dante Alighieri con il patrocinio della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, dell’Ambasciata d’Italia a San Marino, della Commissione Nazionale Sammarinese per l’UNESCO e con il sostegno della Società Unione Mutuo Soccorso (SUMS), è stata negli ultimi anni sapientemente coordinata dalla professoressa Valeria Martini. Il “Mese Dantesco” si conferma così un appuntamento imprescindibile nel panorama culturale della Repubblica, capace di generare riflessione, dialogo e una profonda riscoperta dell’eredità dantesca, che continua a parlare con forza all’uomo contemporaneo.
L’Associazione Sammarinese Dante Alighieri, promotrice del “Mese Dantesco”, rivolge un sentito ringraziamento al pubblico e a tutti i collaboratori per la calorosa partecipazione, e dà appuntamento alla prossima edizione, nel segno sempre vivo di Dante e della cultura.
Ufficio Stampa
Associazione Sammarinese Dante Alighieri