Maxi blitz anti-riciclaggio: tra gli arrestati un ex parlamentare Pdl. Indagati i cognati di Fini

amedeo-laboccettaUn giro d’affari enorme, da circa 200 milioni di euro. Le accuse nei confronti degli indagati sono quelle di associazione a delinquere transnazionale, riciclaggio e fatture per operazioni inesistenti. Da questa mattina lo Scico della Guardia di Finanza sta eseguendo arresti e perquisizioni in tutto il mondo a carico di persone e società a loro riconducibili.

Tra i coinvolti, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Michele Prestipino, sono finiti in manette il principale imprenditore internazionale delle slot machine Francesco Corallo arrestato ai Caraibi, e l’ex parlamentare del Pdl, Amedeo Laboccetta. Numerosi professionisti risultano invece indagati, tra cui Sergio e Giancarlo Tulliani, suocero e cognato dell’ex presidente della Camera, Gianfranco Fini.

Agli indagati si contesta anche il reato di associazione a delinquere transnazionale perché secondo la Procura di Roma il gruppo criminale riciclava in tutto il mondo i proventi del mancato pagamento delle imposte sul gioco online e sulle video-lottery. Le perquisizioni sono state eseguite non solo in Italia, ma anche all’estero. I finanzieri hanno perquisito società e persone nel Regno Unito, in Canada e in Francia.

Le verifiche dei magistrati a Roma sono arrivati sulla base di un incartamento inviato dalla Procura di Milano. Sergio Tulliani e il figlio Giancarlo, suocero e cognato dell’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, sono coinvolti nella vicenda di riciclaggio che arriva tramite una società delle Antille, riferibile al manager Francesco Corallo. Ma non finisce qui. Giancarlo Tulliani avrebbe messo a disposizione di Rudolf Baetsen, braccio destro di Corallo due società offshore per poter far transitare i soldi destinati alle Antille. Alcuni dei controlli svolti dai magistrati sarebbero stati approfonditi anche grazie ai controlli effettuati a suo tempo per la «casa di Montecarlo».

Baetsen avrebbe finanziato l’acquisto dell’appartamento di Monaco, in boulevard Princesse Charlotte 14, già di proprietà di Alleanza Nazionale, rilevato da Giancarlo Tulliani e poi passato da una sua società a un’altra. I legami qui si intrecciano. Amedeo Laboccetta, che è stato parlamentare e coordinatore cittadino del Pdl a Napoli, era amico di Corallo. Nel novembre del 2011, infatti, era stato proprio Laboccetta a opporsi al sequestro di un computer di Corallo, sostenendo che si trattava di un pc con materiali inerenti la sua attività di parlamentare.

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