Maxi sequestro in un conto dello Ior, l’istituto di credito del Vaticano. Il gip del tribunale di Roma,Maria Teresa Covatta, ha accolto la richiesta della Procura capitolina e messo in sicurezza 23 milioni di euro che erano depositati presso una filiale del Credito Artigiano Spa. La maggior parte della somma, 20 milioni, era diretta, alla JP Morgan di Frankfurt e il resto alla Banca del Fucino.
Lo Ior – secondo gli inquirenti – avrebbe omesso di comunicare gli estremi del soggetto , fisico o giuridico, che voleva originare il movimento finanziario. Per questo, nel fascicolo del pm Stefano Rocco Fava risulta indagato il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi insieme ad un altro dirigente dell’istituto per le opere di religione. Il magistrato contesta la violazione della normativa antiriciclaggio, così come prevista dal decreto 231 del 2007.
L’accertamento degli inquirenti e della Guardia di finanza, nucleo speciale di polizia valutaria, è partito allorquando l’Unità informazione finanziaria della Banca d’Italia il 15 settembre scorso ha segnalato la movimentazione di denaro e ordinato la sospensione dell’operazione per cinque giorni lavorativi.
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