Mediaset, Salvini: “Siamo fessi, Gentiloni parla e i francesi si portano via l’Italia”

Salvini“E’ incredibile, Paolo Gentiloni parla di fiducia al Senato, mentre i francesi si portano via pezzi di Stato nel silenzio generale. Ma gli organismi di vigilanza su cosa vigilano? Vorrei capire per quale motivo li paghiamo se poi arrivano sempre dopo, quando il danno è fatto”. Per Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, l’assalto di Vivendi a Mediaset è la classica goccia che fa traboccare il vaso: “Abbiamo perso per strada quasi tutte le nostre eccellenze industriali, adesso dopo esserci fatti sfilare Telecom rischiamo di perdere le televisioni e perfino Unicredit. Mi stupisce che nessuno parli”.

Probabilmente perché sono aziende private.
“Nel caso di Mediaset nessun prende posizione perché il gruppo viene identificato con Berlusconi, ma si tratta comunque di una delle principali aziende del Paese. Per me è folle che nessuno, dalla politica agli organismi di controllo abbia aperto bocca. C’è un’azienda francese che fa manbassa di azioni Mediaset. Tra l’altro Vincent Bollorè ha sfruttato il crollo del titolo in Borsa che ha causato lui stesso quando la scorsa estate ha deciso di non rispettare l’accordo per rilevare Premium. Eppure tutto questo passa sotto il silenzio delle istituzioni”.

Fininvest e Mediaset hanno presentato un esposto in Procura.
“Probabilmente lo faremo anche noi, ma il problema resta politico. Con il governo non voglio parlare di legge elettorale, fiducia e altro, ma se hanno voglia di affrontare argomenti seri noi ci siamo. Noi vogliamo bloccare la fuga delle imprese, anche a costo di infrangere le regole europee. D’altra parte se uno Stato è portato all’asfissia dall’austerity è quasi obbligato a svendere per fare cassa. E’ successo con Eni, Enel e adesso sta succedendo con Mediaset: non può passare di mano senza che nessuno muova un dito”.

Crede che Gentiloni interverrà?
“Quando era ministro degli esteri regalò alla Francia i tratti di mare Ligure e Sardo più pescosi in cambio di poco o nulla, non ho molta fiducia, ma ripeto noi ci siamo”.

La ricapitalizzazione di Unicredit come quella di Mps è più delicata, le banche sono state travolte dalla crisi.
“E il governo ha le sue colpe. Ha continuato a rinviare il problema, ha fatto dei disastri con le popolari e il credito cooperativo, ma non ha risolto nulla. Il risultato è che adesso Unicredit ha ceduto oltre 200 miliardi di risparmio italiano gestito da Pioneer ai francesi di Amundi e con l’aumento di capitale diventerà definitivamente una banca estera. Un problema non da poco considerando che si tratta dell’istituto di credito principale del Paese insieme a Intesa Sanpaolo”.

Il governo ha avuto anche le mani legate dall’Europa con le nuove direttive sul bail-in.
“Infatti poteva e doveva intervenire prima. L’Olanda che non è certo un paese socialista, ma anzi è liberista, è intervenuta a difesa delle sue banche. Noi siamo gli unici fessi a rispettare le norme europee. La Francia non si fa problemi a bloccare scalate straniere su aziende strategiche, noi invece rispettiamo tutte le regole e rimaniamo strozzati”.

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