Ha ammesso di aver fornito un green pass falso il dottor Mauro Passarini. I “beneficiari”, mai sottoposti al vaccino, sono un infettivologo dell’ospedale di Ravenna, un oculista, una psichiatra e almeno 4 infermieri.
L’Ausl Romagna, l’azienda sanitaria locale, ha annunciato che si costituirà parte civile contro i propri dipendenti nel processo che si terrà al tribunale di Ravenna. L’udienza preliminare è stata convocata per il 5 febbraio: sono stati chiamati a rispondere di falso in atto pubblico ben 227 pazienti del medico di base ravennate. Questi pazienti provenivano da diverse parti d’Italia per ottenere il certificato verde senza aver effettuato la vaccinazione contro il COVID-19. Passarini otteneva le dosi di vaccino dall’azienda sanitaria e inseriva i relativi codici nel sistema informatico del ministero, fingendo di averle somministrate.
Il dottor Passarini è stato arrestato dalla squadra mobile nel novembre 2021 e ha poi collaborato alle indagini e patteggiato due anni di pena per peculato. Grazie al falso green pass rilasciato da lui i medici e gli infermieri dell’Ausl Romagna hanno continuato a lavorare senza aver ricevuto la vaccinazione, compreso il contatto con pazienti vulnerabili. Ora l’azienda sanitaria sta richiedendo a questi professionisti un risarcimento per il rischio rappresentato per la sicurezza degli utenti e dei colleghi, per il pregiudizio causato al regolare svolgimento delle attività amministrative e per il danno d’immagine subito.