
(ANSA) – BOLOGNA, 18 DIC – È in pensione dal primo novembre,
ma anziché appendere il camice al chiodo ha deciso di restare in
ospedale a dare una mano ai colleghi e continuare ad assistere i
pazienti, come ha sempre fatto in quasi quarant’anni di
carriera. Dietro alla decisione del dottor Carlo Di Donato, 64
anni, ex direttore della Medicina Interna dell’Ospedale
Ramazzini di Carpi (Modena), c’è tutta la passione per il
proprio lavoro ma anche tanto senso di responsabilità, in un
periodo complicato per la sanità.
Dopo aver raggiunto i termini per il congedo, Di Donato non
ci ha pensato due volte e si è messo a disposizione dell’Ausl
modenese. Per i prossimi mesi l’ex primario continuerà ad essere
in forze all’unità operativa di Medicina Interna, in particolare
nell’area dedicata ai pazienti non affetti da Covid.
Specializzato in Geriatria e Gerontologia, Ematologia
generale e Medicina Interna, Di Donato ha iniziato la sua
carriera professionale in provincia di Reggio Emilia con diversi
incarichi di medicina territoriale, prima di approdare, nel
1991, nel modenese. All’attivo ha oltre 200 pubblicazioni
scientifiche e numerose partecipazioni in qualità di docente o
relatore a corsi e convegni di livello nazionale.
“La scelta di rimanere alcuni mesi al lavoro – hanno detto
Stefania Ascari e Andrea Ziglio, rispettivamente direttore del
distretto di Carpi e direttore medico del Ramazzini – rende
onore al dottor Di Donato, che ringraziamo di cuore a nome di
tutta l’Ausl. In questo particolare momento, poi, la decisione
assume ancora più valore. Di Donato è sinonimo di garanzia nella
qualità dell’assistenza attuale e futura per tutti i
carpigiani”. (ANSA).
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