Nella notte, un violento attacco aereo israeliano ha devastato l’ospedale battista Al-Ahli a Gaza City, causando gravi danni al pronto soccorso, al reparto di accoglienza e ad altre strutture vicine, inclusa la chiesa di San Filippo. L’incursione, documentata da video circolati sui social, ha mostrato detriti che piovevano sulle tende e sfollati in fuga nel buio, tra polvere, fumo e il terrore di nuovi bombardamenti. Le immagini ritraggono scene di panico: donne con pochi beni in mano, bambini che gridano, un’evacuazione caotica mentre il personale medico cercava di mettere in salvo i pazienti.
Prima dell’attacco, medici e infermieri avevano ricevuto un avviso tramite social e una chiamata dell’esercito israeliano, riuscendo a trasferire i pazienti in barella per strada appena in tempo. Nonostante l’evacuazione, la struttura è stata colpita da più missili, rendendola temporaneamente inutilizzabile. Fonti locali hanno riportato che un bambino, già ricoverato per un trauma cranico, è deceduto durante lo spostamento, aggravando il bilancio delle vittime.
L’ospedale, gestito dalla Chiesa battista di Gerusalemme e del Medio Oriente, è stato bersaglio di attacchi precedenti. Inizialmente, all’inizio del conflitto, un razzo della Jihad islamica palestinese, partito da un edificio vicino, era caduto nel complesso causando numerose morti. Ora, le autorità israeliane, attraverso Tsahal e lo Shin Bet, sostengono che la struttura fosse utilizzata da gruppi terroristici per pianificare attacchi contro l’esercito e i civili israeliani. Un altro raid, sempre nella stessa giornata, ha colpito un presunto centro di comando di Hamas a Deir al-Balah, causando ulteriori vittime secondo i media palestinesi.
Il ministero della Salute di Hamas ha denunciato una crisi senza precedenti, con centinaia di pazienti e feriti lasciati senza assistenza medica dopo l’evacuazione notturna. Molti sarebbero ora in strada, privi di cure, aggravando la situazione umanitaria. La Chiesa di Gerusalemme, in una dichiarazione, ha condannato fermamente l’attacco e chiesto alla comunità internazionale di intervenire per proteggere le strutture mediche.
Parallelamente, l’esercito israeliano ha intensificato le operazioni nella Striscia, con oltre 90 raid nelle ultime 48 ore, mentre un missile yemenita ha costretto milioni di persone nelle aree di Tel Aviv, Gerusalemme e centro Israele a rifugiarsi. Il governo Netanyahu, attraverso il ministro della Difesa Israel Katz, ha lanciato un ultimatum a Hamas: accettare un accordo per la liberazione degli ostaggi o affrontare un’escalation militare. Negli Stati Uniti, il generale David Allvin, capo dell’Aeronautica, ha commemorato l’anniversario degli attacchi iraniani del 2024 con un video che celebra l’intervento dei piloti americani.