Melo più Ljajic: Mancini ha in mente un’Inter da scudetto

Mancini_86180_immagine_obigLa figurina di Pier Luigi Pizzaballa era introvabile. Tante collezioni sono rimaste con un vuoto nella pagina dove c’era il portiere. Roberto Mancini la sua galleria di campioni l’ha immaginata e realizzata. Fino all’ultima “figurina”. Una rivoluzione probabilmente senza precedenti per il calcio italiano. Ora, però, inizia il lavoro più complicato per il tecnico nerazzurro. Trasformare un’idea da fantacalcio in una squadra capace di trovare subito un progetto tattico comune e di vincere lo scudetto. La sensazione è che il 4-2-3-1 rappresenti la grande sfida del Mancio. Una scelta comprensibile. Sulla carta l’Inter può diventare una micidiale macchina da gol. Ma per centrare questo obiettivo c’è da convivere con una parolina magica: equilibrio.
MELO E IL QUADRATO MAGICO — Mancini è uno dei tanti allenatori che si sono innamorati di Felipe Melo. Il motivo è semplice. Il brasiliano somma due qualità: è un formidabile cacciatore di palloni e ha visione di gioco e piedi raffinati. Ce ne sono pochi nel mondo capaci di garantire tatticamente due fasi così importanti. Mancio ha in testa un’Inter in grado di permettersi davanti un poker con Icardi, Perisic, Jovetic e Palacio. O Ljajic. Se Melo tiene, tutto è possibile. Già, se tiene. Perché l’altra faccia di Felipe è la sua fragilità emotiva. A volte ha rovinato tutto per eccesso di agonismo. Questa formula del doppio centrale riporterebbe all’antico anche un Kondogbia non ancora capace di fare la differenza.
Fonte: LA GAZZETTA DELLO SPORT