
Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia alla Camera con 235 voti a favore. Si sono astenute dal voto le componenti delle minoranze linguistiche. “Questa astensione va letta come apertura, attesa e disponibilità a creare un rapporto costruttivo che ci consentirà di ottenere risultati utili per il nostro territorio“, ha spiegato Renate Gebhard, del gruppo Misto, intervenendo in Aula alla Camera nel corso delle dichiarazioni di voto per la fiducia al governo.
Un risultato certo per Giorgia Meloni, che questa mattina ha parlato per oltre un’ora alla Camera, esponendo i suoi intenti programmatici all’Aula in attesa del voto di fiducia. Molti gli applausi raccolti dalla leader di Fratelli d’Italia nel corso del suo discorso, che in alcuni punti hanno anche commosso i presenti. Sono state contate circa 70 interruzioni nel corso del discorso di Giorgia Meloni per gli applausi del parlamento, che si è anche alzato in piedi pr 10 standing ovation per sottolineare l’importanza di particolari passaggi. Determinata ed emozionata, Giorgia Meloni ha scandito con precisione e con pathos i temi sul quale il suo governo si impegnerà nei prossimi cinque anni, tracciando le linee guida per il lavoro dei ministeri chiave. “Sto a morì… Così finiamo alle tre…“, si è lasciata scappare Giorgia Meloni scherzando con Salvini al suo fianco durante una delle tante interruzioni per gli applausi.
Un discorso che ha convinto molti, anche fuori dal parlamento e nel giorno in cui Giorgia Meloni chiede la fiducia alla Camera dei deputati per il suo nuovo governo, spiegando quale sarà la sua politica economica ed europea nei prossimi anni, Piazza Affari guadagna. Un segno importante per il nuovo esecutivo, che sembra essere partito con il piede giusto e che ha davanti sfide importanti e impegnative nei prossimi anni ma, soprattutto, nelle prossime settimane.
“Provengo da un’area culturale che è stata spesso confinata ai margini della Repubblica, e non sono certo arrivata fin qui fra le braccia di un contesto familiare e di amicizie influenti. Rappresento ciò che gli inglesi chiamerebbero l’underdog. Lo sfavorito, che per affermarsi deve stravolgere tutti i pronostici“, ha detto Giorgia Meloni sul finire del suo intervento, evidentemente commossa ed emozionata nel sottolineare la fatica per arrivare in cima alla piramide del potere istituzionale senza l’aiuto di nessuno. Un intervento che è destinato alla storia e che ha raccolto l’ampia maggioranza della coalizione.
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