Brexit e crisi economica hanno finito col mettere in crisi il mercato bancario, e quello italiano non fa eccezione. Anzi, a sentire i commenti delle ultime ore, sembra che stia tra quelli messi peggio. Soprattutto il Monte dei Paschi di Siena sembra particolarmente a rischio di bancarotta a meno che non si intervenga pesantemente con i fondi pubblici e sotto lo sguardo vigile di un’Europa che non ama queste operazioni.
Monte Paschi Siena
È proprio il Fatto Quotidiano del primo agosto a pubblicare in merito una pagina interessante che mette in risalto soprattutto il rischio che il salvataggio delle Banche in rosso, e soprattutto del Monte Paschi Siena, storico istituto di credito di rilevanza internazionale, possa avvenire ad opera di investitori senza scrupoli che rimetterebbero sul mercato i crediti acquistati a prezzo stracciato, attirando, grazie ai grandi nomi stranieri investitori italiani poco accorti e poco documentati.
Gli investitori devono documentarsi
Rispetto alle obbligazioni e il risparmio tradizionale, gli investitori che vogliano oggi continuare ad investire, senza incorrere in rischi sempre meno ponderabili, possono orientarsi al trading. Il trading in prima persona può rivelarsi una forma d’investimento redditizia, a patto che la si porti avanti con cautela e attenzione. Infatti questo settore richiede competenze specifiche, che però con un po’ di pazienza possono essere acquisite. Inoltre grazie alle funzioni demo per operatori come 24option, sarà possibile acquisire esperienza a costo zero, visto che le operazioni saranno solo virtuali e gratuite, pur restando veritiere rispetto all’andamento del mercato.
Consigli al risparmio
È Paolo Damiani, dalle pagine virtuali dell’Ansa, a redigere una sorta di vademecum del risparmiatore. Innanzi tutto vale l’informazione, costantemente aggiornata, sui mercati e i prodotti su cui investire. Poi aver chiari gli obiettivi da raggiungere. Sfruttare al massimo il proprio consulente messo a disposizione dal proprio Istituto di Credito: è gratis, mentre la ricerca sulle statistiche degli andamenti, fatta privatamente, costa e anche tanto. Fidarsi di ciò che ci è chiaro: il fumo è più che mai pericoloso. Separare la quota di rischio da quella dell’investimento a risparmio. Avere chiaro il rendimento a scadenza del proprio portafoglio. Avere chiaro il valore di rischio delle obbligazioni prima di acquistare. Sulle azioni informarsi se fanno parte di un piano di investimenti o se si va da soli. Rischiare solo le survalenze ed evitare il più possibile di mettere in gioco il capitale. Accontentarsi del minimo se non si hanno le risorse per giocare più forte.
Il consulente e le aspettative
Lanciati e gasati dalle chimere di un passato di investimenti senza controllo, oggi sono i consulenti per primi ad invitare alla prudenza, guidando il risparmiatore più verso una strategia di investimenti, che salvaguardi il capitale, che su grandi operazioni con promesse, oggi spesso solo illusioni, di grandi e sbrigativi guadagni. Il rapporto col consulente quindi è importante che sia chiaro, e che si posseggano le informazioni indispensabili per valutare la correttezza dei suoi consigli e delle sue conclusioni. In fondo se prima era prioritario guadagnare, oggi garantirsi una pensione dignitosa è diventato il vero obiettivo.
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